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Aumento delle tasse sul ceto medio italiano: le polemiche sulla manovra 2024-2025

La manovra finanziaria 2024 del governo italiano ha sollevato ampi dibattiti sul trattamento fiscale del ceto medio. In particolare, l’attenzione si è concentrata sull’IRPEF, con accuse di un presunto aumento delle aliquote per i redditi medi, ovvero quelli compresi tra 32.000 e 40.000 euro. Secondo alcune analisi, la somma tra aliquota formale e marginale ha raggiunto un valore del 56%, generando preoccupazioni tra i contribuenti e critiche sul mancato rispetto del principio di progressività fiscale. Gli esperti sottolineano che tale valore appare sproporzionato rispetto ai redditi più alti, dove le aliquote effettive risultano paradossalmente inferiori​

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Sky TG24.

Tuttavia, il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) respinge queste accuse, definendo “fuorvianti” le interpretazioni circolate. Il governo afferma che, con la nuova manovra, il carico fiscale sui lavoratori dipendenti con redditi medi diminuirà grazie a detrazioni aggiuntive e alla riduzione della seconda aliquota IRPEF dal 25% al 23%. Inoltre, il MEF sottolinea che la nuova struttura fiscale ha eliminato alcune distorsioni preesistenti, che avrebbero avuto un impatto ancora più significativo sul ceto medio​

Sky TG24.

Al di là delle rassicurazioni, resta evidente il malcontento tra i cittadini e i sindacati, che denunciano il rischio di un crescente squilibrio economico e una pressione fiscale che penalizza i redditi fissi. La questione rimane oggetto di discussione sia a livello politico che sociale, mentre i contribuenti attendono chiarimenti definitivi sull’impatto delle nuove normative.

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