Lezione dai primi trapianti di organi di maiale negli esseri umani
La scorsa settimana, la prima persona che ha ricevuto un rene da un maiale è purtroppo deceduta prima del previsto, confermando i tempi simili delle prime persone con trapianto di cuore di maiale.
Questi trapianti interspecifici hanno fornito importanti insegnamenti ai ricercatori, nonostante le sfide incontrate. Le tre procedure hanno offerto speranza a pazienti con poche opzioni, aprendo nuove prospettive nel campo dei trapianti.
Alleviare la carenza di organi umani
Gli xenotrapianti, ovvero l’utilizzo di organi di specie diverse negli esseri umani, sono una soluzione attesa da tempo per la scarsità di donatori umani. I maiali sono una possibile fonte per la similitudine anatomica con gli esseri umani.
I risultati positivi dei trapianti di organi di maiale su primati non umani incoraggiano la ricerca. Studi mostrano che le scimmie hanno potuto sopravvivere con successo dopo aver ricevuto reni di maiale.
Le sfide dei primi trapianti di cuore di maiale
Il primo trapianto di cuore di maiale su un essere umano risale al 2022, seguito da un altro nel 2023. Tuttavia, sono emerse difficoltà come reazioni immunitarie e infezioni che hanno portato a esiti inaspettati.
Una causa possibile della morte dei pazienti con trapianto di cuore di maiale potrebbe essere stata la risposta immunitaria avversa ai nuovi organi. Queste sfide hanno spinto i ricercatori a sviluppare metodi di screening più accurati per migliorare la riuscita dei trapianti.
La ricerca sui trapianti interspecifici continua a evolversi, offrendo speranza per il futuro dei pazienti in attesa di donazioni di organi. Queste prime esperienze aprono la strada a nuove scoperte e migliorie nel campo dei trapianti di organi di maiale negli esseri umani.
Test più sensibili per lo screening degli organi
Mohiuddin sottolinea l’importanza di utilizzare test più sensibili per lo screening degli organi trapiantati.
Uso compassionevole
La FDA concede l’autorizzazione per “uso compassionevole” degli xenotrapianti su persone in casi estremi di rischio vitale. Questo solleva questioni sulla valutazione dei risultati, data la gravità delle condizioni dei pazienti.
Tatsuo Kawai, chirurgo coinvolto in un trapianto di rene su un paziente vivente, sottolinea che la salute precaria del paziente potrebbe influenzare l’esito del trapianto.
Ricerca sul rigetto
I ricercatori stanno esplorando tecniche per prevenire il rigetto degli organi trapiantati, incluso il ricorso alla modifica genetica dei suini donatori. Tuttavia, il numero e il tipo di modifiche necessarie restano da definire.
Aziende come eGenesis e Revivicor stanno lavorando su maiali geneticamente modificati per ridurre il rischio di rigetto e di trasmissione di virus.
Approcci innovativi
Recentemente, è stato tentato un nuovo approccio nel trapianto di organi provenienti da maiali, coinvolgendo l’utilizzo del timo per educare il sistema immunitario del paziente. Il caso di Lisa Pisano evidenzia una promettente evoluzione nella ricerca.
Studi condotti da Montgomery e colleghi suggeriscono che il rigetto degli organi xenotrapiantati è diverso da quello degli organi umani, aprendo nuove prospettive per la personalizzazione delle terapie immunosoppressive.