Come garantire a tutti un accesso sicuro all’acqua: lavorare con le comunità locali

2 mesi ago

La sfida dell’accesso all’acqua potabile nel mondo

Oltre due miliardi di persone nel mondo non hanno accesso a un’acqua potabile affidabile. Le problematiche legate alla gestione delle risorse idriche sono complesse e connesse a vari settori come il territorio e i sistemi alimentari, aggravate dalla crisi climatica.

Farhana Sultana: un impegno per la giustizia idrica

Farhana Sultana, geografa umanista, condivide il suo vissuto a Dhaka, Bangladesh, raccontando le sfide legate alla scarsità d’acqua e all’urbanizzazione incontrollata. La sua esperienza personale le ha ispirato una fervida dedizione alla lotta per la giustizia idrica.

La necessità di una governance partecipativa

La ricerca di Sultana sottolinea la stretta correlazione tra giustizia idrica e climatica. Il cambiamento climatico aggrava le minacce alla sicurezza idrica, con ripercussioni maggiori sulle comunità vulnerabili. La partecipazione attiva delle comunità locali è essenziale per affrontare queste sfide con successo.

La collaborazione come chiave per il cambiamento

La collaborazione tra comunità, attivisti e istituzioni è fondamentale per garantire una gestione sostenibile delle risorse idriche. Progetti di successo a livello locale, come quelli a Dhaka, dimostrano che partnership efficaci possono portare a soluzioni innovative e accessibili anche per le zone marginalizzate.

Il ruolo delle comunità locali nella governance idrica globale

Per garantire un accesso equo all’acqua per tutti, è cruciale coinvolgere attivamente le comunità indigene e locali nei processi decisionali a livello globale. Il riconoscimento delle conoscenze e delle esigenze delle popolazioni locali è fondamentale per costruire politiche inclusive e sostenibili.

Tara McAllister: Il rispetto per l’acqua dei Maori in Nuova Zelanda

Intrigato dall’acqua e dalla sua vita, come molti popoli indigeni, i Maori mantengono un legame profondo con la natura. La loro gestione sostenibile dell’ambiente ispira il lavoro di Tara McAllister, impegnato nella ricerca ecologica delle acque dolci in Nuova Zelanda.

Un lavoratore riempie i contenitori dell’acqua delle persone da una cisterna a Calcutta, in India.Credito: Rupak De Chowdhuri/Reuters

Attualmente docente presso l’Università della Nuova Zelanda, Tara cerca un’integrazione tra la conoscenza Maori e la scienza non indigena per affrontare le sfide legate all’acqua. Collabora attivamente con le comunità locali per trovare soluzioni sostenibili per i fiumi e i problemi ambientali.

Una Nuova Zelanda con risorse idriche in pericolo

Nonostante l’immagine di pulizia, molti ecosistemi di acqua dolce in Nuova Zelanda sono in crisi. Solo il 10% delle zone umide è rimasto intatto e la metà dei fiumi è inquinata. Il recente cambio politico rischia di minare la gestione delle risorse idriche, mettendo a rischio politiche cruciali come il “Potere dell’acqua”.

Tara ritiene che il mancato riconoscimento del controllo delle risorse idriche ai Maori limiti la gestione sostenibile. Per lei, restituire terre e acque rubate alla comunità indigena è fondamentale per un’efficace gestione ambientale.

Suparana Katyaini: La visione olistica su acqua, cibo e terra

Cresciuta a Nuova Delhi, Suparana ha vissuto una crisi idrica che le ha fatto apprezzare il valore dell’acqua. Questo ha segnato l’inizio del suo impegno nella ricerca e insegnamento sulla sostenibilità delle risorse idriche.

Le sue ricerche sulla povertà idrica in India l’hanno convinta che una gestione oculata dell’acqua è fondamentale per la vita quotidiana. Suparana promuove un approccio olistico che consideri l’interconnessione tra acqua, cibo e terra per garantire un futuro sostenibile per tutti.

Valorizzare le competenze locali per una gestione migliore dell’acqua

Le comunità locali hanno sviluppato competenze per affrontare la scarsità d’acqua, come dimostrato dai Bonda in India con il ripristino della coltivazione del miglio. È essenziale prestare maggiore attenzione a queste conoscenze per una gestione ottimale delle risorse idriche.

Integrare politiche e governanze per un approccio sostenibile

Esplorare le interconnessioni tra sistemi idrici, alimentari e territoriali in India è cruciale per guidare politiche orientate al benessere comune. Identificare similitudini e differenze nelle politiche regionali e nazionali in questi settori è fondamentale per unificare la governance e migliorare la gestione complessiva.

Michael Blackstock esamina il cambiamento climatico da una prospettiva incentrata sull’acqua.Credito: Mike Bednar

Michael Blackstock e il suo impatto sulle prospettive sull’acqua

Dall’approfondimento delle prospettive indigene sull’acqua all’integrazione di concetti come l’ecologia blu, Michael Blackstock ha influenzato positivamente il modo in cui affrontiamo la gestione delle risorse idriche. Il suo lavoro riflette l’importanza di un approccio integrato e sostenibile.

Il potere trasformativo dell’ecologia blu

L’ecologia blu, coniata da Blackstock, promuove un nuovo atteggiamento collettivo verso l’acqua, riconoscendo il suo ruolo vitale nella sostenibilità dell’ecosistema e nella vita stessa. Il Blue Ecology Institute Foundation si impegna a educare le generazioni future su questo approccio, auspicando un cambiamento culturale profondo.

La sfida per un futuro sostenibile

L’adozione di politiche e pratiche che valorizzano l’acqua come elemento spirituale e fondamentale per la vita è essenziale per affrontare le sfide ambientali attuali e future. Sviluppare una consapevolezza e una gratitudine verso le risorse naturali può guidare le società verso la sostenibilità e la resilienza climatica.

Contrariamente ai pareri che ritengono l’ecologia blu già sufficientemente diffusa, è necessario un impegno costante per trasformare le nostre relazioni con l’acqua e con la natura stessa. Questo approccio non solo garantisce la nostra sopravvivenza, ma promuove un legame più profondo con la Terra e tutte le forme di vita in essa contenute.

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