Le origini del termine “Big Bang”
Il fisico e astronomo britannico Fred Hoyle coniò il termine “Big Bang” nel 1949 per descrivere l’origine dell’Universo. Nel corso degli anni, il concetto si è diffuso, nonostante la sua critica da parte di Hoyle.
Le controversie sul Big Bang
Esistono varie teorie errate sull’origine e sull’impatto del termine. George Lemaître nel 1931 propose una prima teoria cosmologica simile al Big Bang moderno, ma fu solo negli anni ’40 che la teoria decollò davvero.
Confronto tra teorie
George Gamow e i suoi collaboratori presentarono una teoria secondo cui l’Universo si sarebbe espanso partendo da un singolo punto di energia. Al contempo, Hoyle e altri proposero una visione stazionaria e eterna dell’Universo.
La battaglia delle teorie
Negli anni successivi nacque una controversia tra le diverse teorie cosmologiche, con il confronto tra il modello espansione (Big Bang) e quello stazionario. Questi due approcci furono oggetto di intense discussioni e studi.
Origini della Teoria del Big Bang
La teoria del Big Bang e quella dello stato stazionario erano in contrasto, ma entrambe accettavano l’espansione dell’Universo grazie alle scoperte di Edwin Hubble negli anni ’20.
La Teoria di Einstein e la Visione di Lemaître
Al tempo, il dibattito verteva sull’evoluzione dell’Universo secondo la relatività generale di Einstein. L’espansione non implicava necessariamente un inizio nel tempo, come suggerì Lemaître nel 1927.
Il Ruolo di Hoyle nella Denominazione del Big Bang
Nel 1949, Hoyle rese popolare il termine “Big Bang” durante un discorso radiofonico. Nonostante il suo scetticismo, il termine divenne emblematico e ampiamente accettato.
Interpretazione del Termine
Hoyle utilizzò metafore per spiegare i concetti complessi, creando il termine “Big Bang” per rendere accessibile il concetto all’audience. Il termine non era dispregiativo, ma descrittivo.
Il Significato del “Big Bang”
Il termine “Big Bang” era una metafora visiva, non una credenza genuina di un’esplosione cosmologica. Fu adottato per comunicare in modo efficace concetti scientifici complessi al grande pubblico.
L’evoluzione del concetto di Big Bang in cosmologia
Nel 1957 compare per la prima volta il termine “Big Bang” in un articolo di ricerca scientifica. William Fowler, stretto collaboratore di Hoyle, pubblica un articolo sulla formazione degli elementi nelle stelle.
La diffusione del termine “Big Bang” prima del 1965
Prima del 1965, il termine “Big Bang” compariva solo in poche decine di fonti, prevalentemente in letteratura divulgativa. Il suo impiego era scarso anche in ambito scientifico e filosofico, con menzioni principalmente negli Stati Uniti e nel Regno Unito.
Origine del termine e prime reazioni
Il termine “Big Bang” fu coniato nel 1963 dal filosofo Norwood Russell Hanson. Tuttavia, fu nel 1965 che la scoperta dello sfondo cosmico a microonde fece emergere il termine come descrizione accettata dell’origine dell’Universo, segnando una svolta nella cosmologia moderna.
La consacrazione del termine “Big Bang”
Nel marzo del 1966, il termine “Big Bang” compare in un articolo scientifico su Nature, consolidandosi come espressione comunemente accettata per descrivere l’origine dell’Universo. Nonostante iniziali esitazioni, il termine si diffuse rapidamente nel linguaggio scientifico e nella divulgazione.
Impatto e diffusione internazionale
Negli anni ’80, il termine “Big Bang” era ormai ampiamente accettato in tutto il mondo, tradotto in diverse lingue come francese, italiano e svedese. Anche in tedesco e olandese, è stato reinterpretato mantenendo il concetto originale di esplosione cosmica.
Il concetto errato del “Big Bang”
La sostituzione del termine di Hoyle con alternative più appropriate ha portato a risultati deludenti.
I molteplici significati della metafora
Negli anni ’90, il concetto del “Big Bang” si diffuse in ambiti commerciali, politici e artistici. Negli anni ’50 e ’60, veniva associato spesso al rischio di una guerra nucleare, come evidenziato dal dramma di John Osborne del 1956. L’idea dell’esplosione nucleare come origine dell’Universo era già presente nel 1948, precedente alla creazione del termine da parte di Hoyle.
Con il tempo, il concetto di “Big Bang” iniziò ad essere usato per raffigurare inizi forti o cambiamenti radicali di vario genere. Ad esempio, le Bristol Sessions del 1927, considerate il “Big Bang” della musica country moderna. Nel Regno Unito, venne associato anche alla trasformazione della Borsa di Londra nel 1986, indicando un cambiamento epocale nel mondo finanziario.
L’uso del termine si diffuse anche negli Stati Uniti, con la rivista linguistica “Discorso americano” che nel 1987 inserì ‘Big Bang’ nella lista delle nuove parole, definendo ‘big banger’ come colui coinvolto negli eventi che sconvolsero la Borsa di Londra.
Il “Big Bang” moderno
Oggi, una ricerca online della “teoria del Big Bang” può facilmente portare a una famosa sitcom americana anziché alla cosmologia. Settantacinque anni dopo la sua creazione da parte di Hoyle, il termine è diventato una sorta di arpione lessicale, difficile da estirpare una volta radicato nel linguaggio comune.