Follow

Tieniti aggiornato sulle notizie più importanti

Premendo il pulsante Iscriviti, confermi di aver letto e di accettare la nostra Informativa sulla privacy e i Termini di utilizzo

Correre per riprendere un amato viaggio, prima che la demenza prenda tutto


Un viaggio nel passato per illuminare il presente

Quando ero bambino, mio padre mi raccontò del suo viaggio in Europa nel 1966, un’esperienza che aveva plasmato la sua vita. Le storie delle strade svizzere e della casa a Napoli sono rimaste impresse in me, attraverso le diapositive Kodachrome che amavo guardare con lui.

La terapia della reminiscenza: un aiuto prezioso per i pazienti affetti da demenza

Il viaggio promesso con mio padre in Svizzera e Italia ha acquistato un nuovo significato con l’avanzare del suo Alzheimer. La terapia della reminiscenza, che si basa sui ricordi più vividi tra i 10 e i 30 anni, offre un sostegno importante per migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da disturbi della memoria.

Uno degli approcci più coinvolgenti è rappresentato da “La piazza cittadina”, un asilo per adulti con demenza che ricrea un villaggio degli anni ’50. Questo ambiente stimola i ricordi più profondi dei partecipanti, offrendo loro un’esperienza di vita più piena e coinvolgente.

Un’alternativa positiva per affrontare l’Alzheimer

Inizialmente scettico riguardo all’utilizzo di ambienti chiusi per simulare epoche passate, ho cambiato idea visitando “La piazza cittadina”. Lì ho potuto osservare reminiscenze spontanee ed emotivamente ricche, offrendo una visione positiva e umana della demenza, che desideravo portare anche a mio padre per regalargli momenti di gioia nel suo mondo ormai cambiato.

Ricordando il 1966

Ripensare al 1966 sarebbe come tornare a un quadro della giovinezza. Volevo sostituire i ricordi recenti con nuove esperienze per entrambi.

La difficile negoziazione

Passai 16 mesi al telefono con medici, banche e avvocati per ottenere sconti sugli interessi insormontabili per lui. Anche se a volte minava i miei sforzi, continuavo senza risentimenti.

Un rapporto speciale

Pur frustrato dalle mie pressioni, lui rimaneva fedele e amorevole. Anche quando discutevamo aspramente, sapevo che mi amava incondizionatamente e avrebbe chiesto scusa.

Assenza di rancore

Anche di fronte agli errori dovuti alla sua malattia, non serbava rancore. Capii che nulla era colpa sua e che non aveva pianificato a causa di esperienze passate.

Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Tieniti aggiornato sulle notizie più importanti

Premendo il pulsante Iscriviti, confermi di aver letto e di accettare la nostra Informativa sulla privacy e i Termini di utilizzo