Le elezioni europee e il futuro dei obiettivi climatici
Secondo i risultati provvisori, il Partito Verde Europeo ha subito pesanti perdite alle elezioni del Parlamento Europeo, mentre i partiti di estrema destra hanno ottenuto grandi guadagni.
L’esito del voto della scorsa settimana evidenzia come il cambiamento climatico sia meno una priorità per gli elettori rispetto ad altri temi, ma gli obiettivi chiave sul clima sono improbabili che vengano smantellati.
Incamminati verso il Green Deal
Il Green Deal europeo rimane una priorità, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 e raggiungere l’azzeramento delle emissioni nette entro il 2050.
Gli europei, in generale, sono preoccupati per il clima, ma le divergenze sui metodi per affrontare il cambiamento climatico generano difficoltà nell’accettare politiche climatiche che incidono sullo stile di vita e sui mezzi di sussistenza.
Impatto delle elezioni europee
Le elezioni hanno visto una riduzione dei seggi per i Verdi, specialmente in Francia e Germania, dove i partiti di estrema destra hanno guadagnato terreno.
I Verdi hanno subito perdite a seguito di proteste degli agricoltori contro politiche ambientali rigide. Tuttavia, hanno mantenuto o guadagnato seggi in alcuni paesi come Danimarca, Svezia e i Paesi Bassi.
Il futuro degli obiettivi climatici
Un ridotto numero di Verdi potrebbe impattare i negoziati per l’obiettivo di ridurre le emissioni nette di gas serra del 90% entro il 2040 proposto dalla Commissione europea.
Se i partiti a favore degli obiettivi climatici avessero ottenuto una presenza più forte, si potrebbero conseguire obiettivi più ambiziosi in materia climatica.
Le prospettive dell’Unione Europea sul clima post-elezioni
Secondo l’analisi di esperti come Saussay, la forza dei Verdi alle elezioni avrebbe potuto influenzare positivamente l’agenda ambientale.
Tuttavia, Klein non ritiene che l’obiettivo climatico per il 2040 verrà completamente accantonato, anche se potrebbero diminuire i fondi per le relative misure.
La politica climatica post-elezioni
Nonostante le incertezze, Klein ritiene che la politica climatica dell’UE non subirà revisioni radicali, anche se obiettivi più ambiziosi sono improbabili.
Saussay evidenzia che la scelta del prossimo presidente della Commissione europea influenzerà notevolmente l’azione climatica dell’Unione nei prossimi anni.
La priorità al finanziamento della ricerca scientifica
Secondo Marta Agostinho, il prossimo Parlamento europeo continuerà a sostenere finanziamenti forti per la ricerca scientifica e l’innovazione in Europa.
L’entusiasmo dell’UE per investire in ricerca e innovazione potrebbe essere confermato dai risultati elettorali, mantenendo alto il sostegno a tali settori.