Una potente esplosione si è verificata questa mattina presso un deposito ENI situato a Calenzano, nei pressi di Firenze. L’incidente, che ha causato due vittime, nove feriti e la scomparsa di tre persone, ha sconvolto la comunità locale e sollevato interrogativi sulle procedure di sicurezza nei siti industriali.
I fatti: cosa è accaduto?
Secondo le prime ricostruzioni, l’esplosione è avvenuta durante le operazioni di trasferimento di un liquido infiammabile verso autobotti. Una perdita nella tubatura potrebbe aver generato una miscela di vapori altamente combustibile, innescando l’incendio e l’esplosione. L’allarme è stato lanciato intorno alle 7:45, mobilitando Vigili del Fuoco, ambulanze e forze dell’ordine.
Le fiamme, visibili a chilometri di distanza, sono state domate solo dopo diverse ore di intervento. Nonostante i soccorritori abbiano evitato che il fuoco raggiungesse i principali serbatoi di carburante, i danni strutturali sono ingenti. L’area è stata immediatamente posta sotto sequestro dalla Procura di Prato, che ha avviato un’indagine per accertare eventuali responsabilità.
Bilancio delle vittime
Il bilancio provvisorio è tragico: due persone hanno perso la vita nell’incidente. I loro corpi sono stati rinvenuti dai Vigili del Fuoco durante le operazioni di spegnimento. Nove lavoratori, alcuni dei quali in condizioni critiche, sono stati trasportati negli ospedali vicini per ricevere cure. Altri tre operatori risultano ancora dispersi, e si teme il peggio.
Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha proclamato il lutto regionale per il 11 dicembre, esprimendo solidarietà alle famiglie delle vittime.
Le indagini e i possibili scenari
Gli investigatori stanno concentrando le indagini su eventuali negligenze nella manutenzione degli impianti e sulle procedure di sicurezza adottate durante le operazioni di trasferimento del liquido. La Procura ha già acquisito documentazione tecnica relativa al deposito e ha disposto verifiche approfondite sulle condizioni dei macchinari.
Alcuni esperti del settore hanno sottolineato che le operazioni di travaso di carburante richiedono rigorose misure di sicurezza per evitare la formazione di vapori infiammabili. Qualsiasi errore umano o malfunzionamento tecnico potrebbe essere stato determinante.
Reazioni della comunità e delle istituzioni
La comunità di Calenzano è sotto shock. Il sindaco, Riccardo Prestini, ha dichiarato: “È un giorno tragico per la nostra città. Garantiremo piena collaborazione alle autorità per fare chiarezza su questa tragedia.”
Anche ENI, proprietaria del deposito, ha diffuso una nota ufficiale in cui esprime “profondo cordoglio” per le vittime, assicurando piena disponibilità a collaborare con le indagini. Tuttavia, alcuni sindacati hanno sollevato dubbi sull’adeguatezza delle misure di sicurezza adottate nell’impianto.
Impatto ambientale
Nonostante la gravità dell’esplosione, i tecnici dell’ARPAT (Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana) hanno escluso al momento il rischio di contaminazione ambientale su larga scala. Tuttavia, ulteriori analisi sono in corso per monitorare eventuali dispersioni di sostanze pericolose nell’aria e nel terreno.
L’incidente di Calenzano rappresenta un tragico monito sull’importanza di garantire standard di sicurezza elevati nei siti industriali ad alto rischio. Mentre le autorità continuano a lavorare per chiarire le cause, la comunità e le famiglie delle vittime restano in attesa di risposte che possano fare luce su questa tragedia.