IL CASO L’Inps attesta l’esclusione dal sussidio di ultima istanza contro la povertà del 40% dei beneficiari del “reddito di cittadinanza”. E’ il risultato del governo Meloni che ha “risparmiato” oltre due miliardi di euro sulle spalle dei vulnerabili
Manifestazione per il reddito di base a Roma, – LaPresseSalvaRegalaLinkCondividiScarica
L’assegno di inclusione (Adi) e il sostegno per la formazione e il lavoro (Sfl) voluti dal governo Meloni hanno escluso il 40% dei beneficiari del «reddito di cittadinanza» (Rdc). Lo ha sostenuto ieri l’Inps secondo il quale questo sarebbe l’effetto di «una maggiore partecipazione al mercato del lavoro». In realtà, leggendo i dati, potrebbe essere l’effetto anche delle condizioni restrittive imposte dal governo. L’Adi prevede una stretta verso gli occupabili, può essere chiesto dalle famiglie in difficoltà nelle quali ci sia un minorenne, un disabile, un over 60 o una situazione di «disagio». La ministra del lavoro Calderone ha ammesso: «Ci sono 265 mila ex percettori del Rdc che non hanno richiesto né Adi né Sfl, bisogna avviare una profonda riflessione». Si chiama «Workfare», ministra. È quello che anche lei sta applicando per fare cassa sugli indigenti. Si parla di oltre due miliardi di euro all’anno.