Situazione critica: evasioni di massa e violenza a Port-au-Prince
Centinaia di prigionieri sono fuggiti dal penitenziario nazionale di Haiti a Port-au-Prince in seguito agli scontri verificatisi sabato, secondo una fonte delle forze dell’ordine.
Richiesta di supporto alle forze dell’ordine
Un sindacato di polizia haitiano ha chiesto che tutti gli agenti della capitale vengano equipaggiati con auto e armi per contrastare la violenza e mantenere il controllo del penitenziario.
Ondata di violenza senza precedenti
Fonti di sicurezza hanno riferito che l’escalation di violenza a Port-au-Prince, che ha colpito stazioni di polizia, l’aeroporto internazionale e il penitenziario nazionale, è senza precedenti negli ultimi anni.
L’obiettivo di spodestare il governo
Il leader della banda haitiana Jimmy Cherizier, conosciuto come Barbecue, ha dichiarato la sua determinazione nell’abbattere il primo ministro Ariel Henry, invitando le forze dell’ordine a arrestarlo per il bene del paese.
Un ex agente di polizia al vertice della violenza
Cherizier, ex agente di polizia, guida un’alleanza di bande coinvolte negli scontri. Ha subito sanzioni internazionali da parte delle Nazioni Unite e del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti.
Haiti: Ariel Henry accetta di tenere elezioni entro il 2025
La frustrazione pubblica contro il premier haitiano Ariel Henry è esplosa per la sua incapacità di placare i disordini, nonostante avesse promesso le dimissioni il mese scorso a causa dell’escalation di violenza.
In base a un accordo precedente, Henry si era impegnato a organizzare elezioni e cedere il potere entro il 7 febbraio, ma la situazione è peggiorata, portandolo a fissare nuove scadenze.
I leader dei Caraibi hanno annunciato che Henry ha accettato di tenere elezioni entro il 31 agosto 2025, cercando di ristabilire l’ordine nel Paese colpito da tensioni e violenze diffuse.
Incidenti recenti generano preoccupazione
Recenti scontri verificatisi durante la visita di Henry in Kenya per accordi sulla sicurezza internazionale ad Haiti hanno causato ulteriori preoccupazioni e turbolenze in loco.
Secondo fonti delle forze dell’ordine locali, bande armate hanno attaccato stazioni di polizia uccidendo quattro persone e incendiando edifici. Questi eventi hanno amplificato il clima di insicurezza nella regione.
Gli spari vicino all’aeroporto hanno comportato la sospensione dei voli, mentre l’ambasciata americana ad Haiti ha emesso un’allerta per i residenti riguardo a situazioni di pericolo e disagi.
Disordini e violenza scuotono Haiti
Negli ultimi anni, Haiti è stata teatro di un’escalation di disordini e violenza perpetuati da bande criminali.
Port-au-Prince sotto il controllo delle bande
Le bande in guerra hanno preso il controllo di vaste aree della capitale, rendendo difficoltoso il passaggio delle forniture vitali verso il resto del paese. La popolazione metropolitana è stata terrorizzata da omicidi, rapimenti, incendi e stupri, costringendo oltre 300.000 persone a fuggire dalle proprie abitazioni.
Un mese di terrore
Nei soli 31 giorni del mese di gennaio, circa 1.100 persone sono state uccise, ferite o rapite. Gli eventi hanno segnato un picco di violenza senza precedenti, tanto che le Nazioni Unite hanno dichiarato che si tratta del mese più violento degli ultimi due anni.
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