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I bambini con autismo hanno una flora intestinale unica, secondo uno studio


Una nuova prospettiva sulle diagnosi di autismo

Uno studio pubblicato su Nature Microbiology ha rivelato la presenza di marcatori biologici distinti nel microbioma intestinale dei bambini autistici, aprendo la strada a diagnosi più oggettive e precoci.

Un potenziale strumento diagnostico basato sui biomarcatori

La scoperta potrebbe portare a nuovi strumenti diagnostici per l’autismo, consentendo trattamenti più efficaci in età precoce. I biomarcatori potrebbero ridurre l’errore umano nelle diagnosi, offrendo maggiore precisione e tempestività.

Il ruolo controverso del microbioma intestinale nell’autismo

Nonostante i progressi, l’idea che il microbioma intestinale influenzi lo sviluppo dell’autismo è ancora oggetto di dibattito tra i ricercatori. Tuttavia, studi come quelli condotti su campioni di feci potrebbero portare a una maggiore comprensione della patologia.

Un cambiamento di prospettiva nella ricerca

Gli ultimi studi, tra cui quello pubblicato su Nature Microbiology, indicano un interesse crescente nel ruolo del microbioma nell’autismo. Questa nuova prospettiva potrebbe rivoluzionare le diagnosi e i trattamenti per i bambini affetti dalla patologia.

Nuove scoperte sul microbioma e l’autismo

In un recente studio, i ricercatori hanno utilizzato l’apprendimento automatico per individuare le differenze biologiche nelle feci dei bambini autistici rispetto ad altri campioni.

A differenza delle ricerche precedenti incentrate sui batteri intestinali, questa ricerca ha esplorato anche funghi, archaea e virus, individuando 31 firme biologiche distintive.

Successivamente, i ricercatori hanno testato se tali marcatori potevano identificare correttamente campioni di feci di individui autistici, ottenendo previsioni precise nella maggior parte dei casi.

Validità dei biomarcatori

Tuttavia, è ancora incerto se i test sul microbioma fecale saranno altrettanto efficaci in un contesto clinico, richiedendo ulteriori ricerche per convincere la comunità scientifica della validità di tali biomarcatori.

Alcuni ricercatori ipotizzano che la relazione possa essere bidirezionale, con i bambini autistici che potrebbero alterare il proprio microbioma a causa di abitudini alimentari selettive.

Il dottor Su ha sottolineato la necessità di convalidare il modello dello studio su una varietà più ampia di bambini, considerando che la maggior parte dei campioni proveniva da bambini di Hong Kong.

Conclusioni e prospettive future

Il cammino della ricerca sull’autismo e il microbioma è appena iniziato, con la necessità di ulteriori studi per comprendere appieno il legame tra microbioma e autismo, e se effettivamente il primo possa avere un ruolo nel causare l’ASD.

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