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I colloqui per il cessate il fuoco a Gaza sono a un punto morto, nessun accordo probabilmente entro Ramadan


Stallo nei colloqui per il cessate il fuoco a Gaza

Secondo fonti vicine ai negoziati, non si prevede un accordo di cessate il fuoco a Gaza entro l’inizio del Ramadan, come auspicato dall’amministrazione Biden.

I negoziatori speravano di giungere a un accordo questa settimana, ma sembra improbabile. I colloqui al Cairo sono stati definiti “molto frenetici”.

L’ottimismo è scarso tra due funzionari americani riguardo a un accordo tra Israele e Hamas per una tregua temporanea entro l’inizio del Ramadan.

Situazione critica e possibili scenari

Un funzionario americano ha dichiarato che le speranze si stanno affievolendo, mentre l’assenza di un accordo porterebbe a un’escalation della guerra durata cinque mesi.

Senza un cessate il fuoco entro il Ramadan, la regione potrebbe diventare estremamente pericolosa, ha avvertito il presidente Biden.

Minacce di azioni militari

Israele ha minacciato un’offensiva su Rafah se gli ostaggi israeliani non verranno rilasciati entro il Ramadan, mettendo a rischio molti palestinesi.

Colloqui e mancanza di cooperazione

Rappresentanti di Hamas, Egitto, Qatar e Stati Uniti si sono riuniti al Cairo per tentare una mediazione, ma Israele si è astenuto a causa dell’assenza di informazioni sugli ostaggi.

Israele e Hamas: negoziati per un cessate il fuoco

Secondo l’amministrazione Biden, Israele avrebbe accettato i termini generali di una pausa di sei settimane, ma Hamas oppone resistenza.

Colloqui senza risultati tra Hamas e Egitto

Una delegazione di Hamas ha lasciato il Cairo senza risultati evidenti dopo giorni di trattative per un cessate il fuoco in cambio del rilascio degli ostaggi.

Le dichiarazioni di Biden e le speranze per la pace

Il Presidente Biden ha dichiarato che attualmente la decisione è nelle mani di Hamas. Le speranze per un cessate il fuoco sono rimaste in bilico dopo la mancata previsione della sua entrata in vigore.

Contrasti su una tregua temporanea

L’amministrazione e Hamas concordano sulla tregua temporanea di sei settimane che potrebbe portare a un cessate il fuoco permanente, sebbene Israele preferisca continuare gli sforzi contro Hamas.

Le speranze per un accordo durante il Ramadan

Nonostante le difficoltà, resta la speranza che un accordo possa essere raggiunto durante le prime due settimane del Ramadan.

L’incidente mortale della scorsa settimana a Gaza City ha portato ad un rallentamento nei negoziati, con Hamas che ha presentato una risposta ai mediatori.

Ulteriori sforzi per un accordo di pace tra Israele e Palestina

In seguito ai recenti combattimenti, si prevede un accordo che potrebbe includere diverse fasi. Nella prima fase sono previsti il cessate il fuoco e il rilascio di ostaggi da entrambe le parti.

Richieste di Hamas e flessibilità di Israele

Hamas ha ridimensionato alcune richieste ma ne ha avanzate di nuove dopo recenti avvenimenti. Sono richieste che coinvolgono il ritiro dell’esercito israeliano, il recupero delle case distrutte e l’accesso umanitario.

Impegno di Hamas e mancato rispetto degli accordi da parte di Israele

Hamas ha dichiarato la propria flessibilità nella trattativa, ma ha accusato Israele di non rispettare gli accordi in discussione. Le richieste includono il ritiro dell’IDF e la ricostruzione delle zone colpite.

Le speranze per un cessate il fuoco durante il Ramadan

Il Ramadan potrebbe offrire un periodo di calma e riflessione, favorendo i negoziati tra le parti coinvolte. Hamas ha espresso la necessità di aiuti umanitari e di ricostruzione per le zone colpite.

Situazione umanitaria a Gaza: la crisi della carestia

Secondo le Nazioni Unite, circa un quarto della popolazione di Gaza è sull’orlo della carestia. L’amministrazione Biden ha criticato il rifiuto di Israele di aprire più valichi di frontiera per consentire agli aiuti di entrare a Gaza, soprattutto nel nord.

Le parole di Biden sulla situazione

Il presidente Biden ha dichiarato su Twitter: “Non ci sono scuse” riguardo alla crisi umanitaria a Gaza.

L’appello di Antony Blinken

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha sottolineato l’urgente necessità di aumentare l’assistenza umanitaria a Gaza, senza un cessate il fuoco. Ha evidenziato la situazione disperata di bambini, donne e uomini coinvolti nel conflitto.

Gli sforzi per raggiungere una tregua

Blinken ha fatto queste dichiarazioni prima di un incontro con il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim al-Thani, attivo nella mediazione per una tregua. Gli ostacoli restano alti, con poche speranze di un accordo prima del Ramadan.

Il ruolo della CIA nei negoziati

Il direttore della CIA Bill Burns, a capo degli sforzi dell’amministrazione per i negoziati, si è incontrato con Thani a Washington, cercando di superare gli ostacoli per un accordo di pace.

Impegno degli Stati Uniti per una soluzione

I portavoce del Dipartimento di Stato Matt Miller ha ribadito mercoledì l’impegno degli Stati Uniti per raggiungere un accordo, affermando che sarebbe nell’interesse di Israele, del popolo palestinese e della regione nel suo complesso.

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