Un meteorite “alieno” divide la comunità scientifica
Un’affermazione sensazionale riguardante un presunto meteorite “alieno” impattato vicino a Papua Nuova Guinea nel 2014 è stata al centro di una controversia durante la Conferenza sulla scienza lunare e planetaria a Woodlands, Texas. Gli scienziati discutono frammenti rocciosi spaziali provenienti dall’esterno del sistema solare.
Il dibattito scientifico
La polemica ruota attorno alla scoperta di frammenti rocciosi spaziali da parte di un team di ricerca guidato da Avi Loeb, astrofisico di Harvard. Hairuo Fu, uno studente dell’Università di Harvard, ha presentato le sue scoperte alla conferenza, generando un acceso dibattito tra gli studiosi presenti.
Alcuni scienziati si sono espressi scettici riguardo alle implicazioni extraterrestri dei frammenti trovati, mentre altri ritengono che potrebbero trattarsi di semplici macchie metalliche. Un nuovo studio mette in discussione le conclusioni del team di Loeb, suggerendo che potrebbero essere frammenti prodotti dall’impatto di un asteroide sulla Terra 788.000 anni fa.
Ulteriori ricerche e controversie
Mentre diverse ricerche stanno esaminando le affermazioni di Loeb, alcuni studi mettono in discussione se la meteora che avrebbe causato i frammenti fosse effettivamente sulla traiettoria indicata. La comunità scientifica si trova quindi ad affrontare con attenzione e scrutinio le ipotesi di origine extraterrestre proposte da Loeb.
La discussione sugli oggetti interstellari
Fino al 2017, gli oggetti “interstellari” erano solo teoria. Tuttavia, l’avvistamento del primo oggetto celeste conosciuto proveniente dall’esterno del Sistema Solare, ‘Oumuamua, ha portato l’astrofisico Avi Loeb a ipotizzare che potesse trattarsi di un artefatto inviato da una civiltà extraterrestre.
L’oggetto ‘Oumuamua ha sollevato interrogativi sulla possibilità di vita extraterrestre e ha scatenato dibattiti accesi all’interno della comunità scientifica, riflettendo l’interesse e la riluttanza degli studiosi di esaminare le possibilità di vita oltre il nostro pianeta.
Il mistero delle sferule metalliche interstellari
Nel gennaio 2014, una meteora luminosa è apparsa nel cielo a nord della Papua Nuova Guinea, portando Loeb a ipotizzare un’origine interstellare e la dispersione di detriti nell’oceano.
Loeb ha guidato una spedizione nel giugno 2023 per recuperare sferule metalliche dal fondo del mare, con risultati sorprendenti e unici nel Sistema Solare.
Controversie e alternative
Desch suggerisce che le sferule potrebbero derivare da un impatto di asteroide in Asia del sud-est, sostenendo che le composizioni chimiche potrebbero allinearsi con la teoria del terreno lateritico.
Altri scettici, come il geoscienziato Rochette, mettono in dubbio l’origine interstellare delle sferule e la loro raccolta dal mare, sollevando interrogativi sulle tectiti mancanti.
Critiche e controversie
Ben Fernando e il suo team hanno contestato le affermazioni di Loeb riguardanti la meteora del 2014, sollevando dubbi sull’interpretazione dei dati sismici e acustici raccolti al momento dell’evento.
Loeb ha difeso le proprie conclusioni contro le critiche, citando dati del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, che però non sono stati resi pubblici o verificati in modo indipendente.
Prossimi passi e nuove scoperte
Il team di Loeb sta lavorando su ulteriori analisi, inclusi studi isotopici, per approfondire la comprensione delle sferule misteriose. Allo stesso tempo, si prospettano nuove ricerche sulla formazione lunare.