I “mal di testa spaziali” sono letteralmente un dolore per gli astronauti. Perché accadono?

Marzo 20, 2024

Mal di testa nello spazio: un problema per gli astronauti

Il volo spaziale può causare seri disagi: gli astronauti riportano mal di testa spaziali, diversi da quelli terrestri. Fenomeni come l’emicrania e sintomi simili alla tensione sembrano essere comuni durante le missioni nello spazio.

Recenti studi indicano che i “mal di testa spaziali” sono molto diffusi tra gli astronauti. Nei primi sette giorni nello spazio, quasi tutti soffrono di mal di testa. Questi disagi sono accompagnati spesso da pressione sinusale e congestione, persistendo per tutta la durata della missione per la maggior parte degli astronauti.

Adattarsi allo spazio: un problema persistente

Adattarsi al microambiente spaziale è complesso. Durante i primi giorni in assenza di gravità, il corpo umano sperimenta vari cambiamenti, come accumulo di sangue nel busto e nella testa, disturbi della vista e disorientamento provocato dall’alterazione del fluido nell’orecchio interno.

Nonostante gli astronauti si adattino a molti di questi sintomi, i mal di testa spaziali persistono durante le missioni, influenzando il benessere e le attività quotidiane. La continuità di questi disturbi ha spinto molti astronauti a ricorrere a farmaci antidolorifici e a strategie di gestione del dolore come il riposo e l’esercizio fisico.

Cause dei mal di testa nello spazio: ipotesi dei ricercatori

Anche se la causa precisa dei mal di testa spaziali non è ancora definita, i ricercatori ipotizzano che possano derivare dall’aumento della pressione intracranica dovuto alla ridistribuzione dei fluidi nel corpo degli astronauti durante le missioni spaziali.

Mal di testa nello spazio: una sfida da esplorare

Nell’ambito della ricerca sulla sindrome neuro-oculare associata al volo spaziale si ipotizza che il mal di testa spaziale possa essere legato allo spostamento dei fluidi corporei per effetto della gravità ridotta.

La soggettività nel segnalare i sintomi potrebbe sottostimare l’incidenza dei mal di testa nello spazio, secondo la professoressa Alexandra Sinclair dell’Università di Birmingham.

Le limitazioni legate alle dimensioni del campione di studio complicano l’analisi dei mal di testa spaziali, pur riconoscendo l’impegno dei ricercatori nel superarle.

Obiettivi della ricerca e prospettive future

La ricerca mira a confrontare i resoconti degli astronauti con dati biologici per comprendere meglio le cause dei mal di testa nello spazio, puntando a scansioni oculari, cerebrali e campioni biologici.

Van Oosterhout auspica che lo studio aiuti a trovare soluzioni per il mal di testa anche sulla Terra, sottolineando l’importanza di far beneficiare le persone dei risultati della ricerca spaziale.

Sono in corso approfondimenti per individuare le connessioni tra i cambiamenti fisici nello spazio e i sintomi dei mal di testa spaziale, al fine di migliorare la qualità della vita degli astronauti.

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