I ricordi si creano rompendo il DNA e riparandolo

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Creazione dei ricordi attraverso la rottura e la riparazione del DNA

Quando si forma una memoria a lungo termine, il DNA delle cellule cerebrali subisce rotture dovute a un’onda di attività elettrica intensa. Uno studio condotto su topi ha rivelato che una risposta infiammatoria entra in gioco per riparare il danno, contribuendo così alla consolidazione della memoria.

Un collegamento tra danno al DNA e memoria

Il danno al DNA nel cervello è stato precedentemente associato all’apprendimento. Una ricerca condotta nel 2021 aveva già evidenziato la presenza diffusa di rotture del DNA a doppio filamento nel cervello e la loro correlazione con processi di apprendimento.

Ruolo delle rotture del DNA nella formazione della memoria

Uno studio ha addestrato topi a associare una scossa elettrica a un ambiente, osservando che l’attività genetica nei neuroni dell’ippocampo, cruciale per la formazione della memoria, presentava una maggiore attivazione di geni legati all’infiammazione dopo l’allenamento.

La proteina TLR9 e la risposta infiammatoria

La proteina TLR9 è stata identificata come il fattore scatenante della risposta infiammatoria che si attiva in risposta ai frammenti di DNA presenti all’interno delle cellule. In particolare, è emerso che questa risposta è indotta dalle cellule nervose in risposta al proprio DNA.

Meccanismi di riparazione del DNA nei neuroni

Nei neuroni dell’ippocampo in cui le rotture del DNA resistono alla riparazione, la proteina TLR9 è più attiva. In queste cellule, i meccanismi di riparazione del DNA si concentrano nel centrosoma, un organello associato alla divisione cellulare. Questo pone interrogativi sul ruolo dei centrosomi nella formazione dei ricordi.

La memoria e il DNA: una connessione sorprendente

Uno studio condotto su topi ha rivelato che la proteina TLR9, codificata da un gene presente nel DNA, gioca un ruolo chiave nella formazione dei ricordi a lungo termine. Topi privati di questo gene mostravano difficoltà nel richiamare memorie legate a esperienze passate, suggerendo un legame diretto tra DNA e memoria.

Ulteriori approfondimenti

Al di là di questo studio, rimangono ancora molte domande sul ruolo del DNA nella formazione della memoria. I risultati ottenuti potrebbero integrarsi con scoperte precedenti sull’engramma, un insieme specifico di neuroni vitali per la creazione dei ricordi. Tuttavia, gli autori suggeriscono che le cellule coinvolte nell’infiammazione legata alla memoria sono diverse da quelle dell’engramma, aprendo nuove prospettive di ricerca.

Opinioni a confronto

Opinioni contrastanti animano il dibattito scientifico: se da un lato alcuni esperti considerano la riparazione del DNA fondamentale per la memoria, altri ipotizzano che il danno al DNA possa derivare proprio dal processo di formazione dell’engramma. Restano ancora molti interrogativi aperti sul modo in cui avvengono le rotture del DNA e sul loro impatto in diverse regioni del cervello, suscitando l’interesse di ricercatori di tutto il mondo.

L’importanza della ricerca

Studi come questo sollevano l’attenzione su meccanismi complessi e poco conosciuti che regolano la formazione e la persistenza dei ricordi a livello cellulare. Mentre la connettività tra neuroni e la plasticità neurale sono ampiamente studiate, resta ancora molto da scoprire su ciò che realmente accade all’interno dei neuroni durante il processo di memorizzazione, aprendo nuove prospettive per la ricerca nel campo della neuroscienza.

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