Vaccini contro l’RSV e rischio di malattie neurologiche
Alcuni funzionari sanitari federali hanno sollevato il possibile legame tra i vaccini contro il virus respiratorio sinciziale e la sindrome di Guillain-Barré, una condizione neurologica rara.
Approvazione dei vaccini e dati sui rischi
Nel maggio 2023, la FDA ha approvato i vaccini Abrysvo di Pfizer e Arexvy di GSK contro l’RSV. I rischi associati sono stati valutati, con numeri relativamente bassi di casi riscontrati per ogni 100.000 persone vaccinate.
Raccomandazioni per la vaccinazione degli anziani
Recentemente, i CDC hanno raccomandato agli anziani di età pari o superiore ai 60 anni di valutare attentamente la vaccinazione contro l’RSV in consultazione con i propri medici, anziché darla automaticamente a tutti.
Nuovi dati e cautela nell’interpretazione
I dati sulla sicurezza dei vaccini sono stati discussi in una riunione di consulenti scientifici federali, sottolineando la necessità di ulteriori studi per confermarne i risultati.
Riserve e continuità della sorveglianza
Pur riconoscendo i potenziali rischi, i funzionari hanno sottolineato la natura preliminare delle analisi e invocato cautela nell’interpretazione dei dati. La sorveglianza continua è fondamentale per valutare in modo più definitivo il rischio di GBS associato ai vaccini.
Rischi e benefici della vaccinazione contro l’RSV
Rischio assoluto e considerazioni
Pur evidenziando un possibile aumento del rischio di GBS, gli esperti sottolineano che il rischio assoluto rimane relativamente basso e va valutato alla luce dei benefici della vaccinazione contro l’RSV.
Effetti collaterali e benefici dei vaccini
I vaccini per l’RSV possono prevenire numerosi decessi ospedalieri e visite ambulatoriali, nonostante possibili effetti collaterali minori. La valutazione dei rischi è essenziale per ottimizzare i benefici della vaccinazione.
Segnalazioni di casi di GBS dopo la vaccinazione
I segnali di un aumento della sindrome di Guillain-Barré in seguito alla somministrazione dei vaccini Abrysvo hanno sollevato preoccupazioni. È essenziale analizzare con attenzione tali segnalazioni per valutare con precisione il rischio associato alla vaccinazione.
Le reazioni avverse nei vaccini RSV
Dopo le somministrazioni dei vaccini RSV Arexvy e Abrysvo sono stati riscontrati circa 14 casi di sindrome di Guillain-Barré per milione di dosi. Il sistema di sorveglianza non ha rilevato casi post-vaccinazione con Abrysvo, che costituiva solo il 10% delle dosi nel database.
Dati preliminari e analisi in corso
Secondo i Centers for Medicare & Medicaid Services, l’incidenza di Guillain-Barré dopo Abrysvo era superiore a quella attesa, mentre per Arexvy non risultava statisticamente significativa. La statistica sanitaria della FDA, dottoressa Patricia Lloyd, ha rilevato limitazioni nei dati e ha sottolineato la necessità di ulteriori analisi.
GSK sta esaminando un possibile collegamento tra il vaccino e la sindrome e la portavoce Alison Hunt ha evidenziato la complessità dei dati e l’importanza di ulteriori approfondimenti da parte di enti regolatori e produttori per confermare eventuali rischi. Pfizer, che sta conducendo studi sulla sicurezza, non ha ancora commentato la situazione.
Legami con altre vaccinazioni e rischio per categorie a rischio
I rari casi di Guillain-Barré associati ad altri vaccini, come quelli contro l’influenza e l’herpes zoster, mettono in evidenza la complessità del quadro. Durante gli studi clinici sui vaccini RSV sono emersi alcuni casi, ma le dimensioni dei campioni non consentono conferme certe.
Rischio aumentato per categorie vulnerabili
Le persone con condizioni croniche sono particolarmente a rischio di complicazioni legate all’RSV. Durante la stagione respiratoria 2017-18, i ricoveri correlati al virus erano significativamente più alti per gli adulti con patologie renali, respiratorie, cardiache e obesità grave.
I dati indicano che entro dicembre il 25% degli americani adulti con patologie croniche aveva ricevuto almeno una dose del vaccino RSV, a sottolineare l’importanza della protezione per le categorie più vulnerabili.