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Il virus dell’influenza aviaria adattato ai mammiferi marini. Potrebbe non essere ancora stato fatto.


Scoperta su Virus Influenza Aviaria nei Mammiferi Marini

Un recente studio mette in luce la trasmissione del virus dell’influenza aviaria tra elefanti marini del Sud America, causando numerose morti a causa di mutazioni che favoriscono la diffusione tra mammiferi.

Questi risultati evidenziano il potenziale per l’infezione su larga scala in altre specie anche, eventualmente, nell’uomo. Il virus H5N1 si è diffuso tra mucche e visoni, gettando luce sulla sua trasmissione da mammifero a mammifero.

Studio e Risultati

Il virus potrebbe diffondersi tra gli animali, ma secondo gli esperti, la trasmissione tramite latte contaminato è l’ipotesi più verosimile. Ulteriori prove indicano una possibile diffusione tra visoni in Spagna, confermando la trasmissione interanimale.

Nonostante uno studio non ancora sottoposto a revisione paritaria, l’analisi genetica e le infezioni riscontrate nei mammiferi marini suggeriscono un’origine da specie simili piuttosto che da uccelli infetti.

Impatto e Diffusione

L’H5N1 ha causato la morte di oltre 30.000 leoni marini, insieme ad altri mammiferi marini lungo la costa del Sud America. Il virus si è esteso fino all’Argentina, Uruguay e Brasile, causando un’epidemia di proporzioni notevoli.

Eventi devastanti come quello verificatosi nella Patagonia argentina lo scorso ottobre hanno sollevato interrogativi sulla trasmissione del virus, suggerendo che la diffusione da mammifero a mammifero sia l’unico scenario plausibile.

Prospettive Future

Lo studio ha analizzato campioni virali da elefanti marini e sterne, evidenziando la trasmissione almeno tre volte dagli uccelli selvatici ai mammiferi marini, con successiva evoluzione tra gli elefanti marini stessi.

Questi risultati sollevano importanti quesiti sull’evoluzione e la trasmissione del virus, suggerendo la necessità di ulteriori ricerche e misure preventive per evitare potenziali epidemie future.

La trasmissione del virus tra mammiferi marini e uccelli

Secondo il dottor Uhart, c’era scetticismo riguardo all’ipotesi che i mammiferi marini si infettassero tra di loro, con alcuni scienziati che suggerivano una fonte di infezione comune dagli uccelli. Tuttavia, le prove raccolte indicano che il virus è passato dai mammiferi marini agli uccelli, con conseguenze indesiderate.

La presenza del virus H5N1 è stata riscontrata in diverse parti del corpo delle carcasse di mammiferi marini, ma la modalità esatta di diffusione non è ancora chiara. Gli esperimenti di laboratorio hanno dimostrato che il virus è trasmissibile per via aerea e attraverso il contatto diretto tra animali.

Le mutazioni del virus e la loro pericolosità

Le analisi condotte hanno rilevato la presenza di 18 mutazioni nel virus dell’influenza aviaria prelevato dagli animali marini. Queste mutazioni favoriscono la diffusione del virus tra i mammiferi e aumentano la gravità della malattia, generando preoccupazione tra gli esperti del settore.

Anche se le mutazioni individuate non coinvolgono direttamente l’emoagglutinina, proteina virale chiave per l’attacco ai recettori, potrebbero comunque rappresentare un rischio. Ogni infezione offre al virus opportunità di evolversi e acquisire mutazioni potenzialmente pericolose per gli animali e gli esseri umani.

Le implicazioni delle mutazioni sul contagio tra esseri umani

Pur riscontrando mutazioni che potrebbero facilitare la trasmissione del virus tra mammiferi, gli esperti avvertono che non tutti i cambiamenti si tradurranno necessariamente in una maggiore contagiosità per gli esseri umani. La complessità delle mutazioni richiede ulteriori indagini per valutare il reale rischio di trasmissione tra persone.

Richard Webby, esperto di influenza, evidenzia la diversità tra i mammiferi e sottolinea che la capacità del virus di replicarsi nei mammiferi marini potrebbe non tradursi automaticamente in un’efficace trasmissione agli esseri umani.

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