Intervento di Guterres e Reazioni di Israele
António Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, ha sollevato una questione cruciale riguardante il conflitto in corso tra Israele e il popolo palestinese, sottolineando la grave situazione umanitaria nella Striscia di Gaza. Durante i suoi discorsi, ha evidenziato come gli attacchi di Hamas non giustifichino la “punizione collettiva” del popolo palestinese, enfatizzando la violazione del diritto umanitario internazionale da parte di Israele. La sua richiesta di un “cessate il fuoco umanitario” mira a mitigare la sofferenza umana a Gaza, ma ha incontrato la resistenza israeliana.
Il Contesto del Conflitto
Guterres ha condannato fermamente gli attacchi terroristici di Hamas contro Israele, avvenuti il 7 ottobre, riconoscendo allo stesso tempo le profonde lamentele del popolo palestinese causate da oltre mezzo secolo di occupazione. Ha sottolineato la necessità di rispettare e proteggere i civili e le strutture umanitarie, criticando l’intensificazione dei bombardamenti su Gaza che hanno provocato migliaia di vittime civili, inclusi minori, e la chiusura di ospedali e cliniche.
La Risposta di Israele
La posizione di Guterres ha scatenato forti reazioni da parte israeliana. Il ministro degli Esteri Eli Cohen e l’ambasciatore Gilad Erdan hanno espresso il loro disaccordo con le parole di Guterres, chiedendo addirittura le sue dimissioni. Cohen ha escluso incontri con Guterres, sostenendo che non ci sia spazio per un approccio equidistante dopo gli attacchi di Hamas, e ha allarmato sull’espansione della minaccia di Hamas all’Europa.
Il dialogo tra Onu e Israele si trova in un momento di tensione elevata, con implicazioni profonde per la sicurezza internazionale e il diritto umanitario. La situazione a Gaza rimane disperata, con una crescente necessità di aiuti umanitari e una soluzione politica duratura che rispetti i diritti di tutte le parti coinvolte. La richiesta di Guterres per un cessate il fuoco umanitario e la protezione dei civili riflette l’urgenza di affrontare la crisi umanitaria e trovare vie per una pace sostenibile in Medio Oriente.