Importanza del microbioma intestinale nelle terapie antitumorali
La ricerca dimostra che i batteri intestinali possono influenzare l’efficacia dei farmaci antitumorali. Il rapporto tra le comunità microbiche intestinali può predire la risposta ai trattamenti di prossima generazione per il cancro.
Trapianto di microbioma fecale per migliorare la risposta ai farmaci
Identificare volontari sani che possono donare batteri fecali per il trapianto nell’intestino di pazienti non responsivi ai farmaci antitumorali può essere una strategia efficace. Questo aiuta a ristabilire l’equilibrio microbico.
Impatto del microbioma intestinale sul successo delle terapie antitumorali
Lo studio sottolinea come la composizione delle comunità microbiche intestinali influenzi la risposta ai trattamenti rischiosi, come gli inibitori del checkpoint immunitario. Questi risultati rappresentano una svolta diagnostica nel settore.
Ricerca dei batteri coadiuvanti
La ricerca si è concentrata sulle interazioni tra microbi intestinali e trattamenti oncologici per stimolare la risposta immunitaria. L’analisi delle comunità microbiche intestinali rivela l’importanza della struttura complessiva nella risposta al trattamento antitumorale.
Studio su 245 persone con cancro ai polmoni
Zitvogel e il suo team hanno identificato due gruppi di specie microbiche in campioni fecali di pazienti affetti da cancro ai polmoni. Il primo gruppo, con specie come Veillonella, è associato alla resistenza agli inibitori del checkpoint immunitario.
Un nuovo studio scientifico sul microbiota e il cancro
Un recente studio condotto da ricercatori ha identificato 45 specie batteriche associate a risposte positive nel cancro ai polmoni. Le persone con batteri che favoriscono la risposta avevano una maggiore sopravvivenza rispetto a coloro con batteri associati alla resistenza.
Il ruolo del microbiota nel cancro
I ricercatori hanno creato un punteggio personalizzato basato su un particolare rapporto tra gruppi di batteri. Questo punteggio includeva anche la presenza del microbo Akkermansia, noto per influenzare le risposte immunitarie. Questo punteggio potrebbe diventare un test diagnostico per prevedere la risposta all’immunoterapia.
Approfondimenti e prospettive future
Il nuovo strumento potrebbe identificare i pazienti con cancro che beneficerebbero da terapie mirate al microbiota per migliorare la risposta all’immunoterapia. Tuttavia, è necessaria ulteriore convalida prima di utilizzarlo in ambito clinico, secondo esperti del settore.
Lo studio si è concentrato su partecipanti in Canada e Francia, e potrebbe non essere altrettanto efficace in altre popolazioni con diversi stili di vita e diete. Gli esperti sottolineano l’importanza di comprendere i meccanismi alla base del ruolo dei batteri per sviluppare terapie più mirate nel futuro.
Anche se la ricerca sul microbiota e l’immunoterapia esiste da tempo, finora non ha portato benefici concreti ai pazienti. Tuttavia, esperti come Maria Rescigno prevedono che lo strumento sviluppato dai ricercatori potrebbe portare a un cambio significativo nella pratica medica, migliorando le cure per i pazienti affetti da cancro.