Il risveglio della zona di subduzione sotto lo Stretto di Gibilterra
Recenti studi indicano che la zona di subduzione sotto lo Stretto di Gibilterra si sta spostando verso ovest, suggerendo la possibilità che possa invadere l’Oceano Atlantico in futuro, determinandone la chiusura progressiva.
Il processo migratorio della zona di subduzione
L’Arco di Gibilterra, noto anche come fossa di Gibilterra, si trova tra Portogallo e Marocco e ha iniziato il suo movimento verso ovest circa 30 milioni di anni fa, ma si è fermato negli ultimi 5 milioni di anni.
Uno studio recente, pubblicato sulla rivista Geologia, suggerisce che l’arco di Gibilterra sia attualmente in una fase di calma temporanea, ma potrebbe riprendere la sua avanzata entro 20 milioni di anni, con il rischio di invadere l’Atlantico.
Le implicazioni di un’eventuale invasione nell’Oceano Atlantico
Attualmente, nell’Oceano Atlantico sono presenti due altre zone di subduzione conosciute: quella delle Piccole Antille nei Caraibi e l’arco scozzese vicino all’Antartide. L’eventuale invasione dell’Arco di Gibilterra porterebbe a una significativa trasformazione nella geologia marina.
João Duarte, geologo e professore assistente all’Università di Lisbona, sottolinea l’importanza di studiare l’Arco di Gibilterra per osservare le prime fasi di un’eventuale invasione nella sua fase iniziale.
Simulazioni e modelli sulla futura evoluzione dell’arco di Gibilterra
Gli studiosi hanno utilizzato modelli computerizzati per simulare l’evoluzione della zona di subduzione di Gibilterra dall’Oligocene ai giorni nostri. I risultati suggeriscono che la zona di subduzione è destinata a espandersi nell’oceano Atlantico nei prossimi milioni di anni.
Secondo lo studio, nei prossimi 20 milioni di anni, l’Arco di Gibilterra attraverserà lo stretto omonimo per poi accelerare la sua espansione verso l’oceano. Questo processo potrebbe portare alla creazione di un nuovo “Anello di Fuoco” nell’Oceano Atlantico.
La formazione dell’arco di Gibilterra nel contesto geologico
La modellazione dell’arco di Gibilterra richiede tecnologie avanzate, permettendo di simulare con dettaglio la sua formazione e proiezione futura.
Impatto sull’Oceano Atlantico e il Mar Mediterraneo
L’invasione dell’arco di Gibilterra nell’Oceano Atlantico potrebbe portare alla formazione di un sistema di subduzione simile all’Anello di Fuoco del Pacifico, con implicazioni significative sulla geodinamica.
Silenzio sismico e vulcanico nella regione
L’avanzamento graduale dell’arco di Gibilterra potrebbe spiegare la mancanza di attività sismica e vulcanica nella regione, confermando un lungo periodo di movimento stazionario che ha ridotto la tensione sismica accumulata.
Terremoti nella regione e il Grande Terremoto di Lisbona del 1755
Pur registrando terremoti minori, il terremoto di Lisbona del 1755 è stato l’ultimo evento di grande magnitudo, evidenziando un periodo di stabilità sismica che potrebbe durare centinaia di anni.