Le prime rocce del lato nascosto della Luna atterrano sulla Terra
Una capsula cinese contenente campioni di rocce dal lato nascosto della Luna è atterrata in Cina. Gli scienziati sono entusiasti di studiarle per la prima volta, poiché rappresentano una preziosa opportunità di ricerca.
La missione Chang’e-6 ha raccolto fino a due chilogrammi di materiali dal bacino più antico della Luna. L’atterraggio è avvenuto con successo nelle praterie della Mongolia Interna. Il geochimico Yang Wei ha dichiarato che questi campioni sono diversi da quelli raccolti in passato.
Un successo tecnologico e scientifico
Lanciata il 3 maggio, la capsula è giunta sulla Luna dopo cinque giorni, atterrando all’interno del bacino Polo Sud-Aitken. L’equipaggiamento ha compiuto un campionamento intensivo utilizzando trapani e un braccio robotico. I campioni sono stati poi trasportati in sicurezza sulla Terra.
L’efficienza e la maestria della missione hanno impressionato anche gli esperti europei. Il geologo Patrick Pinet ha elogiato la complessità e la precisione delle operazioni effettuate durante la missione. La Cina dimostra così di possedere tecnologie avanzate per missioni spaziali di alto livello.
Obiettivi scientifici e cooperazione internazionale
Gli scienziati cinesi si preparano ad analizzare i campioni per rispondere a importanti domande sulla Luna. Priorità includono studiare le differenze tra le due facce del satellite, la composizione delle strutture lunari più profonde e l’età del bacino Polo Sud-Aitken.
Anche ricercatori internazionali si aspettano di collaborare nello studio di questi materiali lunari. La geochimica Qing-zhu Yin dell’Università della California ha l’obiettivo di investigare su quando ebbe inizio e termine l’oceano di magma lunare.
La missione Chang’e-6 ha coinvolto strumenti internazionali, come il rilevatore di ioni negativi sulla superficie lunare dell’Agenzia spaziale europea. Questa cooperazione internazionale è fondamentale per l’avanzamento della ricerca spaziale e lo sviluppo di tecnologie per future missioni umane sulla Luna.
La scoperta di ioni negativi sulla Luna
Un team di scienziati ha rilevato per la prima volta gli ioni negativi sulla Luna attraverso il progetto Detection of Outgassing Radon (DORN) dell’agenzia spaziale europea.
Implicazioni della scoperta
L’analisi di queste particelle consentirà ai ricercatori di comprendere meglio l’ambiente lunare e di pianificare future missioni robotiche e con equipaggio nello spazio.
Lavoro in corso
Il responsabile del progetto Neil Melville ha sottolineato che c’è ancora molto lavoro da fare per determinare le specie e le quantità degli ioni presenti. Tuttavia, l’entusiasmo per i progressi finora compiuti è palpabile.
Obiettivi delle prossime missioni
La Cina sta pianificando le missioni Chang’e-7 e Chang’e-8, che si concentreranno sull’individuazione di ghiaccio d’acqua vicino al polo sud lunare. Questo risorsa potrebbe diventare fondamentale per future missioni spaziali, inclusa la creazione di supporti vitali per una presenza a lungo termine sulla Luna.
Visione futura della Cina nello spazio
La Cina ha un ambizioso programma lunare che mira a stabilire una base sulla Luna entro la metà degli anni ’30. Gli esperti ritengono che il progresso della Cina nel settore spaziale la renderà la prima nazione a realizzare una presenza permanente sulla Luna.