Un secondo cancro in seguito all’immunoterapia anticancro
In un caso raro, un paziente trattato con immunoterapia ha sviluppato un secondo cancro derivato dalla stessa terapia. La terapia CAR T ha portato beneficio a molti, ma si stanno scoprendo potenziali rischi.
Rischi e benefici della terapia CAR T
I tumori secondari legati alla terapia CAR T sono rari, con solo una ventina di casi segnalati su 34.000 trattamenti negli Stati Uniti. La FDA sta investigando per comprendere meglio questi rischi e garantire la sicurezza dei pazienti.
Ulteriori approfondimenti sulla terapia CAR T
Un nuovo studio pubblicato fornisce dettagli su un caso di una donna di 71 anni con mieloma multiplo che ha sviluppato un tumore secondario a seguito della terapia CAR T. Queste informazioni sono cruciali per comprendere meglio i rischi associati a questo trattamento.
Il pericolo dei tumori secondari nelle terapie innovative
Un nuovo caso solleva preoccupazioni sul rischio di sviluppare tumori secondari in seguito a terapie con cellule T CAR.
La scoperta clinica
Un paziente ha sviluppato sintomi gastrointestinali gravi dopo la terapia e ulteriori esami hanno rivelato la presenza di un nuovo cancro intestinale.
Il tumore era CAR-positivo, indicando un’origine dalle cellule T modificate per il trattamento.
Le cause del cancro secondario
Non è chiaro se la modifica delle cellule T abbia causato il cancro o se le cellule fossero già cancerose.
Gli esami hanno rivelato cambiamenti genetici insoliti nelle cellule tumorali, ma senza chiarezza sulle cause dirette.
Un’analisi più approfondita
La terapia CAR-T prevede l’inserimento casuale di nuovo DNA da virus nel genoma delle cellule, con rischi di mutazioni impreviste.
Il caso di una donna anziana solleva domande sulla valutazione del rischio individuale di sviluppare tumori secondari dopo terapie innovative.
Il parere degli esperti
Secondo il medico Leonardo Ferreira, il rischio di tumori secondari è complicato da fattori genetici unici di ciascun individuo.
Studio sull’infusione di cellule T CAR: un caso d’insegnamento
Un assistente professore di immunologia dell’Università di Medicina della Carolina del Sud, non coinvolto nella ricerca, sottolinea l’importanza dell’analisi del DNA delle cellule T CAR prima dell’infusione nel paziente.
Questo controllo potrebbe ridurre il rischio di reinserire cellule potenzialmente cancerose nel corpo, offrendo più sicurezza ai medici.
Approcci più mirati alla modificazione delle cellule immunitarie
Gli scienziati potrebbero sfruttare approcci come CRISPR-Cas9 per modificare in modo più preciso le cellule immunitarie, riducendo potenzialmente il rischio di trasformazione in cellule cancerose.
Un approccio più accurato alla modifica del DNA potrebbe contribuire a evitare che situazioni simili si verifichino in futuro.
Rarità dei tumori secondari e bilancio dei rischi
Sebbene siano estremamente rari, è essenziale prestare attenzione ai tumori secondari nelle terapie innovative come le CAR-T.
Pur riconoscendo il rischio, l’assistente professore Maciocia sottolinea che i benefici salvavita delle CAR-T superano ampliamente questo potenziale sviluppo canceroso.
Chiarimento dell’articolo e avvertenza medica
L’articolo è stato aggiornato per correggere il titolo professionale e l’affiliazione di un esperto menzionato.
Si sottolinea che l’articolo ha uno scopo puramente informativo e non fornisce consigli medici specifici per il trattamento.
Invito alla riflessione e alla partecipazione
Infine, l’articolo invita alla curiosità sul funzionamento del corpo umano, accogliendo domande sulla biologia e sulla salute da parte dei lettori.
Le domande possono essere inviate a una specifica mail indicata nell’articolo, offrendo la possibilità di vedere le risposte pubblicate sul sito web dedicato alla scienza e alla salute.