La scoperta dell’Occhio del Drago norvegese
L’Occhio del Drago è una formazione rocciosa incastonata sulla spiaggia di Uttakleiv, nelle Isole Lofoten, Norvegia, emersa dal ghiaccio circa 16.000 anni fa.
Origini e formazione
Secondo lo scienziato Francesco Chantel Nixon, questo “pothole” si è probabilmente formato sotto la grande calotta glaciale fennoscandiana durante l’ultima era glaciale, generando caratteristiche glaciali uniche.
Impatto della glaciazione
In passato, la calotta glaciale fennoscandiana copriva vaste aree della Scandinavia e dell’Europa settentrionale, causando fenomeni di erosione e formando strutture geologiche come le “forme plastiche” o p-forme.
Processo di formazione
Le correnti d’acqua di fusione sotto il ghiaccio portavano sedimenti abrasivi che scavavano il substrato roccioso, creando depressioni con pareti lisce, di varie forme e dimensioni, come quella dell’Occhio del Drago.
Caratteristiche dell’Occhio del Drago
Questa cavità naturale, chiamata anche “Dragon’s Eye”, presenta un masso sul fondo che, insieme alla sabbia bianca e alle alghe circostanti, ricrea l’aspetto di un occhio di drago, un’affascinante attrazione naturalistica.
Le straordinarie forme geologiche di Dragon’s Eye
Dragon’s Eye è una formazione rocciosa a buca, presumibilmente modellata da correnti di acqua di fusione turbolente che concentrano abrasione ed erosione in schemi circolari. Queste buche si formano quando l’acqua di fusione rallenta e sedimenti grossolani si depositano, creando un luogo unico.
Un’antica emergenza sotto il ghiaccio
Emerse da sotto il ghiaccio circa 16.000 anni fa, durante la deglaciazione della regione circostante. Il ritiro della calotta glaciale fennoscandiana ha esposto il substrato roccioso e le buche di gneiss, roccia metamorfica con bande minerali che conferiscono all’occhio un aspetto fantastico.
Un fenomeno in costante evoluzione
Dal diametro di circa 5 piedi, Dragon’s Eye mostra un aspetto mutevole a seconda dell’ora del giorno e delle maree. Durante l’alta marea, le onde depositano e rimuovono sabbia, cambiando la posizione del masso nella cavità. Le alghe al suo interno variano con le stagioni e la luce.