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Molto prima dei coffee shop di Amsterdam, c’erano i semi allucinogeni


Un antico ritrovamento nei Paesi Bassi

Il giusquiamo nero, rinvenuto in siti neolitici olandesi, solleva interrogativi sugli usi antichi. Crescendo spontaneamente vicino agli insediamenti, la sua funzione effettiva rimane incerta.

Una scoperta eccezionale a Voorburg

Nel 2008 a Voorburg, un bicchiere romano con terra accumulata conteneva un seme di giusquiamo nero. Gli studiosi ipotizzano un suo impiego intenzionale come medicinale o allucinogeno.

Un seme non basta per trarre conclusioni

L’archeobotanica Laura Kooistra sottolinea che la presenza di un singolo seme non è prova sufficiente per confermare l’uso umano del giusquiamo nero come sostanza psicoattiva.

Un’importante scoperta archeologica

Il ritrovamento deliberato di semi di giusquiamo nero in un contenitore di ossa romano rappresenta una prima in Europa occidentale, confermando un utilizzo intenzionale della pianta durante il periodo romano.

Ipotesi sull’uso del giusquiamo nero

Gli studiosi ipotizzano che il giusquiamo nero potesse essere utilizzato come medicinale o per esperienze psicoattive, come suggerisce l’archeologa Astrid Van Oyen. L’obiettivo rimane tuttavia oggetto di congetture.

Un’interpretazione archeologica significativa

Secondo il dottor Van Oyen, la scoperta offre uno spaccato raro delle pratiche antiche legate alla gestione d’ansie e speranze quotidiane, evidenziando un uso ponderato e consapevole dei semi.

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