Il 3 dicembre 2024, la Corte d’Assise di Venezia ha condannato all’ergastolo Filippo Turetta, riconosciuto colpevole dell’omicidio premeditato della sua ex fidanzata, Giulia Cecchettin. Nonostante la severità della pena, la sentenza ha suscitato polemiche per la mancata applicazione dell’aggravante di stalking. Elena Cecchettin, sorella della vittima, ha espresso il suo disappunto, affermando che “una sentenza non sempre corrisponde alla verità” e sottolineando come sua sorella sia stata “uccisa dal menefreghismo”
Giulia Cecchettin, studentessa ventiduenne di ingegneria biomedica presso l’Università di Padova, è stata brutalmente assassinata l’11 novembre 2023. Il suo corpo è stato ritrovato una settimana dopo in un dirupo vicino a Venezia, avvolto in sacchi della spazzatura e con 75 coltellate
Turetta, dopo il delitto, è fuggito in Germania, dove è stato arrestato il 19 novembre 2023.
Durante il processo, l’accusa ha presentato prove di premeditazione, tra cui una lista di oggetti che Turetta intendeva utilizzare per l’omicidio, come coltelli, nastro adesivo e sacchi neri
Nonostante ciò, la Corte non ha riconosciuto l’aggravante della crudeltà e degli atti persecutori, decisione che ha portato Elena Cecchettin a criticare aspramente le istituzioni per la loro indifferenza nei confronti delle donne
Il caso ha riacceso il dibattito sul femminicidio in Italia, dove nel 2023 sono state uccise 120 donne, oltre la metà delle quali per mano di partner o ex partner
La famiglia Cecchettin ha istituito la Fondazione Giulia Cecchettin, con l’obiettivo di combattere la violenza di genere e promuovere l’educazione all’affettività. Il padre di Giulia, Gino, ha pubblicato il libro “Cara Giulia”, in cui riflette sul suo ruolo nella società patriarcale e invita a un cambiamento culturale
La vicenda di Giulia Cecchettin evidenzia la necessità di un impegno collettivo per affrontare la violenza di genere e promuovere una cultura del rispetto e dell’uguaglianza. Le parole di Elena Cecchettin sono un monito affinché le istituzioni e la società non restino indifferenti di fronte a tali tragedie, ma agiscano con determinazione per prevenire futuri femminicidi.