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PADOVA | SGOMINATA BANDA DI PREDONI ALBANESI: SEQUESTRATO BOTTINO DA 500 MILA EURO

PADOVA – Le forze dell’ordine hanno inflitto un duro colpo alla criminalità organizzata con l’arresto di una banda di predoni di origine albanese, responsabile di numerosi furti in abitazioni e negozi della provincia. L’operazione, condotta dai carabinieri del comando provinciale, si è conclusa con il recupero di un ingente bottino del valore stimato di oltre 500 mila euro.Indagini e modalità operative.Le indagini, avviate mesi fa, si sono concentrate su una serie di colpi caratterizzati da una metodologia simile: irruzioni rapide nelle abitazioni, soprattutto nelle ore serali, e furti mirati a beni di valore come gioielli, orologi di lusso e denaro contante. La banda agiva con estrema professionalità, utilizzando strumenti avanzati per forzare serrature e sistemi di sicurezza, evitando al contempo di lasciare tracce utili alle indagini.Grazie a pedinamenti, intercettazioni e l’analisi di immagini di videosorveglianza, gli inquirenti sono riusciti a identificare il gruppo, composto da quattro uomini di età compresa tra i 25 e i 40 anni, tutti già noti alle forze dell’ordine per reati simili.Il blitz Il blitz decisivo è scattato nelle prime ore del mattino di ieri, quando i carabinieri hanno fatto irruzione in un appartamento a Padova, utilizzato dalla banda come base operativa e deposito del bottino. All’interno sono stati trovati gioielli, contanti e oggetti tecnologici rubati, accuratamente catalogati e pronti per essere rivenduti sul mercato nero.Insieme alla refurtiva, sono stati sequestrati attrezzi utilizzati per i furti, documenti falsi e due veicoli modificati per agevolare le fughe.Reazioni e denunceIl comandante provinciale dei carabinieri ha dichiarato: “Questa operazione rappresenta un’importante vittoria nella lotta alla criminalità predatoria, che colpisce direttamente i cittadini. Recuperare i beni sottratti è stato per noi una priorità assoluta.”Numerose sono le denunce presentate da cittadini che hanno già riconosciuto i propri beni tra quelli recuperati. Gli inquirenti stanno lavorando per restituire il bottino ai legittimi proprietari e ricostruire l’intera rete di contatti della banda.Verso il processo.Gli arrestati sono stati trasferiti presso il carcere di Padova in attesa del processo. Devono rispondere delle accuse di associazione per delinquere, furto aggravato e ricettazione. Gli investigatori non escludono che il gruppo possa essere collegato ad altre bande attive sul territorio nazionale, aprendo così nuove piste di indagine.La cittadinanza, intanto, plaude all’operato delle forze dell’ordine, sottolineando l’importanza di una vigilanza costante e della collaborazione tra cittadini e autorità per contrastare fenomeni di questo tipo.

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