Ytasha Womack e l’Afrofuturismo
Il 17 febbraio, l’Adler Planetarium di Chicago ha presentato “Niyah e il Multiverso”, un’opera che fonde cosmologia teorica, cultura nera e immaginazione, con chiari richiami all’Afrofuturismo.
Ytasha Womack è una figura centrale in questo movimento, autrice e curatrice di eventi sull’afrofuturismo in tutto il paese, con presenze significative come alla Carnegie Hall e al Museo Nazionale di Storia e Cultura Afroamericana dello Smithsonian.
L’Influenza dell’Afrofuturismo
L’Afrofuturismo si estende dalle opere di Octavia Butler alle canzoni di Janelle Monáe, immaginando realtà alternative e reinterpretando personaggi come Nyota Uhura di Star Trek e Henrietta Lacks.
Womack è stata sceneggiatrice di “Niyah and the Multiverse” e ha discusso con il New York Times sull’importanza e il significato dell’afrofuturismo nella cultura contemporanea.
Una Visione Afrofuturistica
L’afrofuturismo integra immaginazione, liberazione, tecnologia e misticismo per creare realtà alternative e prospettive non lineari sul tempo, influenzate dalla diaspora africana.
Questo movimento si distingue per la sua capacità di trasformare la realtà e rivendicare l’immaginazione come strumento di emancipazione e crescita spirituale.
Le Opere Che Hanno Ispirato Womack
Womack cita l’influenza dei Parliament-Funkadelic, gruppo musicale degli anni ’70, e dei loro album ricchi di immaginario afrofuturistico. Questo tipo di rappresentazioni spaziali ha contribuito a plasmare la sua visione fin da bambina.