La crescente attenzione alla salute mentale tra adolescenti e giovani adulti
Sono sempre più frequenti le diagnosi di salute mentale durante le visite mediche degli adolescenti e dei giovani adulti, con la prescrizione di farmaci psichiatrici in aumento.
Uno studio ha rilevato che nel 2019 il 17% delle visite mediche ambulatoriali per pazienti di età 13-24 anni negli Stati Uniti riguardava disturbi comportamentali o di salute mentale.
Questo dato evidenzia un significativo incremento rispetto al 2006, quando solo il 9% delle visite riguardava patologie psichiatriche. Nel 2019, il 22,4% delle visite ha comportato la prescrizione di almeno un farmaco psichiatrico, rispetto al 13% del 2006.
Il panorama generale
Questo studio conferma un cambio nei disturbi che coinvolgono bambini, adolescenti e giovani adulti. Per decenni, le visite mediche erano prevalentemente legate a disturbi fisici come fratture, virus e lesioni da incidenti stradali.
Tuttavia, oggi i medici si trovano sempre più spesso ad affrontare una vasta gamma di problemi comportamentali e di salute mentale tra i giovani pazienti.
Le ragioni e le implicazioni
Le cause di questo cambiamento non sono del tutto chiare, ma si ipotizza che la modernità imponga una nuova forma di pressione mentale, sebbene i rischi legati ai disturbi fisici siano diminuiti nella società contemporanea.
Lo studio non offre spiegazioni definitive per tale evoluzione, ma sottolinea che l’aumento dei disturbi mentali tra i giovani durante la pandemia è avvenuto in un contesto già caratterizzato da una crescita delle malattie psichiatriche.
I dati statistici
I dati sono stati raccolti dal National Ambulatory Care Survey, che raccoglie informazioni sulle visite mediche dei pazienti. Tra il 2006 e il 2019, i giovani tra 13 e 24 anni hanno effettuato 1,1 miliardi di visite, di cui 145 milioni erano legate alla salute mentale.
La percentuale di visite legate alla salute mentale è in costante aumento, così come la prescrizione di farmaci psichiatrici quali stimolanti, antipsicotici, stabilizzatori dell’umore e ansiolitici.
La dottoressa Florence T. Bourgeois, coautrice dello studio, ha evidenziato un notevole incremento nella prescrizione di antidepressivi, senza specificare l’entità. Rimane aperta la questione se ciò sia dovuto alla gravità dei disturbi o a cambiamenti nelle modalità di prescrizione.