Resoconto di un’antica comunità 3000 anni fa in Gran Bretagna
Una comunità agricola prospera fiorì 3000 anni fa nelle paludi dell’Inghilterra orientale. Vivevano in case rotonde con tetti di paglia sopra il fiume Nene e indossavano abiti di lino e bevevano da tazze di argilla decorate.
Un incendio catastrofico pose fine all’idillio in un anno. Gli edifici crollarono, gli abitanti fuggirono lasciando indumenti, strumenti e armi. Gli oggetti, incluso il porridge nelle pentole, si conservarono nella torba per 3000 anni.
Scavi dettagliati e pubblicazioni accademiche
Due monografie dell’Università di Cambridge raccontano questa storia. Lo scavo a Must Farm Quarry, un insediamento sommerso nella zona di Londra, ha portato dettagli simili a un’indagine forense. Gli articoli pubblicati variano in lunghezza.
Mark Knight, direttore del progetto, ha descritto lo scavo come un’esperienza quasi invasiva, simile a sondare una tragedia antica. La vastità delle pubblicazioni riflette la ricchezza di dettagli ritrovati durante gli scavi.
Una testimonianza unica dell’età del bronzo britannica
Le scoperte come Must Farm offrono una prospettiva nuova sull’età del bronzo britannica, di solito basata su siti aridi e resti di ceramiche e ossa. Studi approfonditi come questi raccontano una storia più viva e colorata di come fosse la vita quotidiana 3000 anni fa.
Gli archeologi come Harry Fokkens sottolineano l’importanza di utilizzare l’immaginazione per comprendere meglio la vita in antichi insediamenti. La monografia mostra che l’età del bronzo non era solo legata alle armi metalliche, ma era anche ricca e variegata nella vita domestica.
Archeologia della vita quotidiana nell’età del bronzo
Il rinvenimento di Must Farm ha rivoluzionato la comprensione della società britannica di 2.000 anni fa, prima dell’arrivo dei Romani. Le comunità dell’età del bronzo vivevano in case ben costruite, con una cucina di alta qualità, e interagivano in modo pacifico con i vicini.
La scoperta della “Pompei della Palude”
Fino a dieci anni fa, Must Farm giaceva sepolta in una cava di mattoni di argilla. Il villaggio, due volte più grande di quanto si credeva, includeva diverse dozzine di edifici che ospitavano nuclei familiari, prima che metà del sito fosse cancellato dall’attività mineraria nel XX secolo.
Il complesso abitativo colpito dal fuoco
Le quattro imponenti case rotonde e la struttura quadrata d’ingresso erano circondate da una palizzata difensiva. L’incendio ha lasciato intatto il legno verde, suggerendo che il complesso fosse nuovo. L’analisi dei reperti bruciati ha indicato la stagione dell’incendio.
Il legname bruciato ha rivelato dettagli sulle abitudini e sulla vita quotidiana degli abitanti, come la costruzione delle case, la dieta e l’abbigliamento. Il ritrovamento di tessuti, manufatti in legno e ceramiche indica un livello di raffinatezza sorprendente per l’epoca.
Tracce di vita e cultura materiale
Gli archeologi hanno rinvenuto una grande varietà di oggetti tessili, manufatti in legno, ceramiche e lavorazioni di metalli. Le perle elaborate indicano un livello di sofisticazione non comune per l’età del bronzo in Inghilterra. Si tratta di un vero e proprio “inventario” delle vite di cinque famiglie dell’epoca.
Scoperte e ipotesi sui residenti di Must Farm
Nonostante le tracce di pesce, bovini, pecore e suini tra i rifiuti, non sono state trovate prove di vittime umane nel sito. Il teschio di una giovane donna, lucidato dal tocco ripetuto, fu considerato più un ornamento rituale che un trofeo di battaglia. Ipotesi sulle usanze e sui rituali quotidiani dei residenti sono parte integrante della ricerca archeologica.
Il fascino di Must Farm e il suo passato ritrovato
L’interesse per Must Farm è nato nel 1999, scoprendo pali di quercia in una cava di argilla. Gli scavi preliminari hanno portato alla luce manufatti eccezionali, evidenziando la ricca storia e vita quotidiana delle antiche comunità britanniche dell’età del bronzo.
Una scoperta sorprendente
La recente scoperta di nove barche di tronchi sepolte nel fango ha rivelato l’antica presenza di vaste zone umide nella regione, con indizi dei viaggi effettuati dagli abitanti attraverso le paludi per raggiungere i boschi, nonostante le infestanti zanzare estive.
Un sito archeologico straordinario
Un’indagine condotta dall’Università di Cambridge ha rivelato dettagli sorprendenti dell’antica comunità, quali recinzioni, passerelle, strutture circolari e abitazioni con zone di attività ben delineate, offrendo uno sguardo unico sulla vita quotidiana dei residenti.
Un’abitazione ricca di dettagli
Le abitazioni erano dotate di tetti stratificati con materiali isolanti, evidenziando l’abilità dei costruttori. Reperti come coltelli di bronzo, vassoi di legno e vasi di terracotta suggeriscono uno stile di vita sofisticato, con dettagliartigianali curati e una dieta basata su prodotti locali.
Un crocevia commerciale vivace
La presenza di barche di tronchi e manufatti artigianali suggerisce che il sito fosse un importante centro commerciale anziché un semplice avamposto isolato. Questo conferma l’ipotesi di un’intensa attività economica e di scambi nella regione.
Piccoli dettagli rivelatori
La scarsità di resti di pesce e uccelli acquatici attorno all’insediamento suggerisce che la comunità preferisse un’alimentazione terrestre. La presenza di fossili di feci contenenti uova di tenie e vermi renali indica anche le sfide igienico-sanitarie che affrontavano.
Interrogativi sul passato
Restano alcuni misteri sull’incendio che distrusse il villaggio: fu un incidente o un atto intenzionale? Inoltre, la mancanza di recupero dei manufatti dopo l’incendio rimane un enigma. Gli studiosi ipotizzano che la comunità potrebbe aver ricostruito altrove.