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Scheletri di bambini Inca sepolti 500 anni fa e trovati martoriati dal vaiolo


Un’importante scoperta archeologica in Perù svela segreti del passato

Un recente studio ha rivelato i resti di due bambini Inca sepolti 500 anni fa in un cimitero a Huanchaco, Perù, martoriati dal vaiolo. Questo ritrovamento fornisce preziose informazioni sulle prime malattie infettive legate alla colonizzazione europea in America.

Archeologia e storia: una scoperta significativa a Huanchaco

Le ricerche archeologiche condotte in un cimitero del XVI secolo a Huanchaco hanno svelato i resti di due bambini, testimonianza dell’impatto devastante del vaiolo durante il periodo coloniale. Questo sito, associato a una chiesa costruita dagli spagnoli tra il 1535 e il 1540, riflette i primi segni di cambiamenti culturali causati dalla colonizzazione europea.

Il vaiolo: una malattia letale che segnò la popolazione Inca

Il vaiolo, un tempo causa di morte diffusa nelle Americhe, arrivò nel nord-ovest del Perù con l’arrivo dei conquistadores spagnoli nel Cinquecento, causando gravi perdite tra la popolazione indigena. I due bambini Inca, sepolti a Huanchaco e morti per questa malattia, rappresentano un tassello fondamentale per comprendere le conseguenze della colonizzazione sulla salute delle popolazioni native.

La fragilità dei bambini di fronte alle nuove malattie

Nel cimitero di Huanchaco, la maggior parte delle sepolture riguarda bambini di età inferiore ai 5 anni, indicando la vulnerabilità di questo gruppo di fronte al vaiolo e ad altre malattie introdotte dagli europei. Le ossa dei due bambini studiati presentano segni tipici di osteomielite variolosa, una complicazione ossea causata dal virus del vaiolo.

Conclusioni

Questo straordinario ritrovamento archeologico a Huanchaco fornisce preziose informazioni sulla vita e sulla morte delle popolazioni indigene durante la colonizzazione spagnola in Perù. La presenza dei resti di bambini vittime del vaiolo testimonia gli impatti devastanti delle malattie portate dall’Europa nel Nuovo Mondo, contribuendo a illuminare un capitolo oscuro della storia.

Scoperta di casi di osteomielite variolosa in Sud America

È stata identificata la presenza dei primi casi di osteomielite variolosa in Sud America, nonostante le numerose epidemie di vaiolo verificatesi dopo il contatto europeo.

Non tutte le persone che sviluppano vaiolo presentano cambiamenti scheletrici, ma il tasso è significativo nei bambini di età inferiore ai 5 anni, suggerendo che molti casi archeologici possono non essere stati identificati.

Il vaiolo: un’infezione ad azione rapida

Il vaiolo è un’infezione ad azione rapida, e non è chiaro per quanto tempo i bambini abbiano contratto la malattia. Tuttavia, si ipotizza che abbiano convissuto con il vaiolo per diverse settimane dopo l’inizio dei sintomi.

Importanza della conoscenza delle malattie infettive

Le malattie a rapida diffusione che colpivano le Americhe erano difficili da identificare dalle ossa, rendendo complesso individuare i responsabili della diffusione delle epidemie. È fondamentale riconoscere i segni del vaiolo e di altre malattie infettive per una corretta diagnosi.

Storia e impatto del vaiolo nel tempo

Il vaiolo esiste da almeno tre millenni, con prime prove riscontrate in mummie egiziane. Nel corso dei secoli, ha provocato numerose epidemie e milioni di morti, venendo eradicato nel 1980 grazie a una massiccia campagna di vaccinazione globale.

Pur conoscendo in linea generale come il vaiolo colpisse le antiche culture, mancano dati esaustivi sulle epidemie su scala ridotta e sull’impatto della malattia sulle popolazioni indigene.

Importanza dell’identificazione dei casi

L’identificazione di un numero maggiore di casi di vaiolo potrebbe consentire una migliore comprensione della diffusione delle malattie e delle epidemie nel periodo coloniale iniziale.

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