4.000 Prodotti Chimici Plastici Pericolosi: Scoperte Preoccupanti
Dopo un’indagine durata un anno su rapporti scientifici e normative nazionali, gli scienziati del Consiglio norvegese delle ricerche hanno identificato oltre 16.000 “prodotti chimici plastici”, di cui almeno 4.200 risultano pericolosi. Questa scoperta ha sollevato preoccupazioni nel campo ambientale e della salute pubblica.
Questi composti, definiti come “persistenti, bioaccumulabili, mobili e/o tossici” dal gruppo di ricerca, rappresentano una minaccia significativa. La mancanza di dati accurati su oltre 10.000 sostanze chimiche sottolinea la complessità del problema e la necessità di maggiore trasparenza nell’industria.
Difficoltà nel Reperire Informazioni Attendibili
Ottenere dati affidabili su queste sostanze chimiche risulta arduo, poiché spesso l’industria non condivide informazioni riservate. Questo ostacolo sottolinea l’importanza di raccogliere e analizzare le informazioni disponibili per affrontare efficacemente questa sfida. La collaborazione tra settore scientifico e industriale è essenziale.
Implicazioni del Rapporto e Azioni Proposte
Il rapporto, pubblicato in vista dei negoziati per un trattato globale sulle plastiche, mira a sensibilizzare sulle sostanze chimiche dannose presenti nel settore. Gli scienziati promuovono l’inclusione di polimeri plastici preoccupanti nel trattato per proteggere la salute umana e l’ecosistema.
Necessità di Regolamentazione e Interventi
Le statistiche allarmanti sulle sostanze non regolamentate sottolineano l’urgenza di introdurre normative specifiche. Gli sforzi internazionali dovrebbero concentrarsi su un’adozione più stringente di controlli e divieti per mitigare i rischi derivanti dall’uso di queste sostanze pericolose.
L’industria della plastica e i decisori politici devono affrontare con determinazione questa problematica per garantire un futuro sostenibile e sicuro per l’ambiente e la salute pubblica.
Approccio precauzionale
Il rapporto evidenzia un approccio precauzionale verso le sostanze chimiche presenti nella plastica, considerando solo i rischi a causa della pervasività del materiale. Questo contrasta con l’approccio basato sul rischio adottato da regolamenti come il Toxic Substances Control Act statunitense.
Sostanze chimiche preoccupanti
La ricerca ha rivelato la presenza di oltre 400 sostanze chimiche preoccupanti nei principali tipi di polimeri plastici, smentendo l’idea che molti composti fossero obsoleti. Questo ha portato a una suddivisione delle sostanze in 15 gruppi per azioni prioritarie.
Trasparenza e responsabilità
Il rapporto sottolinea la necessità che le aziende siano più trasparenti sulla composizione delle loro plastiche per colmare le attuali lacune informative. Inoltre, si evidenzia la responsabilità nel mitigare danni ambientali e per la salute umana derivanti dall’uso di sostanze chimiche problematiche.
Supporto alla trasparenza e alla regolamentazione
L’American Chemistry Council sostiene gli sforzi per maggiore trasparenza e ha avviato progetti per fornire informazioni critiche alle autorità di regolamentazione. È cruciale un’impronta internazionale per affrontare la problematica delle sostanze chimiche nella plastica.
Prospettive future
Il mondo scientifico sta lavorando per identificare e valutare i pericoli delle sostanze chimiche presenti nella plastica, eseguendo studi approfonditi e metanalisi. Nuove tecniche analitiche e test biologici sono essenziali per misurare gli effetti di tali sostanze sugli organismi viventi.
Sfide nel processo decisionale
Le discussioni sulla regolamentazione della produzione di plastica sono complesse e ostacolate da interessi petrolchimici contrari a restrizioni stringenti. Ciò pone gli stati in uno stallo nelle trattative. L’azione coordinata tra governi è vista come fondamentale per affrontare la crisi legata alla plastica.