Una svolta nel riciclaggio della plastica è imminente

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Entro il 2025, Nestlé si impegna a non utilizzare plastica non riciclabile, mentre L’Oreal annuncia che tutto il suo imballaggio sarà ricaricabile, riutilizzabile, riciclabile o compostabile entro lo stesso anno.

Procter & Gamble promette di dimezzare l’uso di resina plastica vergine entro il 2030. Le aziende stanno adottando nuovi impianti di riciclaggio avanzato per affrontare il problema globale dei rifiuti plastici.

### Nuova Generazione di Impianti di Riciclaggio Avanzato

L’industria della plastica accoglie favorevolmente la tecnologia del riciclaggio avanzato, che promette di trattare una vasta gamma di prodotti al di là delle capacità attuali.

Gli impianti di riciclaggio avanzato puntano a scomporre la plastica in blocchi molecolari basilari per ricrearla. PureCycle Technologies gestisce uno di questi impianti a Ironton, Ohio, con una capacità di 182 tonnellate di polipropilene al giorno.

### Sfide dell’Riciclaggio Avanzato

PureCycle ha affrontato ostacoli come problemi tecnici, cause
cause legali e critiche da parte di investitori. Tuttavia, l’azienda di Orlando assicura che sta migliorando la produzione e che la tecnologia è efficace.

Dustin Olson, CEO di PureCycle, sostiene che l’azienda è determinata a progredire nonostante le critiche. I progressi nell’impianto di Ironton sono incoraggianti e dimostrano che la tecnologia funziona.

La sfida dell’industria del riciclaggio plastica

Grandi aziende come Nestlé, Procter & Gamble e L’Oréal manifestano fiducia in PureCycle, un partner per lo sviluppo di tecnologie di riciclaggio. Tuttavia, i problemi che ha affrontato sono rappresentativi delle sfide dell’industria del riciclaggio plastica.

Difficoltà degli impianti di riciclaggio moderni

Impianti come quello di Tigard, Oregon, e l’impianto di Ashley, Indiana, hanno avuto difficoltà a mantenere gli alti standard necessari per gestire la crescente produzione globale di plastica. Alcuni impianti stanno anche trasformando la plastica in carburante, non considerato riciclaggio dall’EPA.

Il mercato statunitense e i dati sul riciclaggio

Nonostante gli sforzi degli impianti di riciclaggio avanzati, il mercato statunitense affronta sfide nell’elaborare le enormi quantità di plastica consumate dagli americani ogni anno. I dati indicano che il tasso di riciclaggio della plastica negli Stati Uniti è basso e difficile da aumentare significativamente.

Problemi delle famiglie e confusione sul riciclaggio

Le famiglie si trovano spesso a dover fare ipotesi su quali tipi di plastica possano essere riciclati, causando confusione e un aumento dei rifiuti non riciclabili che compromettono il processo di riciclaggio. Questo ha portato a un aumento dei rifiuti che finiscono in discarica anziché essere riciclati.

La necessità di soluzioni sostenibili

Secondo Terrence J. Collins, professore di chimica e scienze della sostenibilità alla Carnegie Mellon University, l’industria deve trovare vere soluzioni al problema della plastica. Il settore sta cercando di innovare, ma è necessario un approccio più efficace e sostenibile per affrontare la crisi legata alla gestione dei rifiuti plastici.

Il successo ritardato della PureCycle nel riciclaggio del polipropilene ultrapuro

L’azienda ha finalmente prodotto il suo primo lotto di pellet di polipropilene riciclato “ultrapuro” nello stabilimento di Ironton. Il raggiungimento di questo traguardo è costato oltre 350 milioni di dollari e diversi anni di ritardo.

Una tecnologia innovativa e promettente

PureCycle ha ottenuto una licenza per utilizzare un metodo sviluppato dai ricercatori Procter & Gamble, che utilizza solventi per purificare la plastica. Questa tecnologia è particolarmente apprezzata da grandi aziende come Procter & Gamble, Nestlé e L’Oréal, che utilizzano grandi quantità di polipropilene nei loro prodotti.

La sfida del riciclaggio del polipropilene

Il riciclaggio del polipropilene è difficile a causa degli additivi utilizzati nelle produzioni industriali. Solo una piccola percentuale di imballaggi in polipropilene viene attualmente riciclata, secondo stime dell’EPA.

Complicazioni e critiche

Tuttavia, dopo il successo iniziale, sono emerse complicazioni. Un’interruzione di corrente e un sigillo vitale danneggiato hanno causato problemi operativi, impedendo alla società di raggiungere alcuni obiettivi chiave.

Successivamente, a novembre, il rapporto di un venditore allo scoperto ha sollevato dubbi sulla genuinità del processo di riciclaggio, affermando che i pellet prodotti non derivavano effettivamente da rifiuti di plastica riciclata.

Controversia su PureCycle: nuovi sviluppi nell’industria del riciclo della plastica

L’azienda PureCycle è stata accusata di utilizzare rottami post industriali anziché plastica vergine, come affermato in precedenza, sollevando dubbi sulle sue pratiche.

Altri investitori intentano cause contro PureCycle per presunte false dichiarazioni e inganni sugli insuccessi dell’azienda, mentre i dettagli sul solvente utilizzato sollevano preoccupazioni e polemiche.

Il rischio del butano nell’operazione di PureCycle

La presenza di butano, un gas altamente infiammabile, come solvente nell’impianto di PureCycle ha sollevato dubbi sulla sicurezza dell’operazione, con documenti che evidenziano rischi di esplosione e ustioni.

La prospettiva dell’economia circolare e il dibattito sul riciclaggio chimico

La controversia su PureCycle solleva interrogativi sull’efficacia del riciclaggio chimico e sull’approccio dell’industria plastica verso un’economia circolare, enfatizzando le sfide e le ambiguità nel settore.

I gruppi ambientalisti criticano il ricorso al riciclaggio chimico come scusa per continuare la produzione di plastica, nonostante le lacune attuali nella tecnologia e gli impatti ambientali in corso.

Ridurre la produzione di plastica per un futuro sostenibile

Le grandi aziende di marchi di consumo stanno affrontando critiche per la loro produzione di plastica. Secondo Judith Enck, presidente di Beyond Plastics, la soluzione è chiara: produrre meno plastica per garantire la sostenibilità ambientale.

Una visita allo stabilimento di PureCycle

Recentemente, è stata effettuata una visita allo stabilimento di PureCycle a Ironton, un ex sito della Dow Chemical. L’impianto ha trattato rifiuti di plastica di consumo e ha prodotto polipropilene riciclato, rappresentando solo l’1% dell’obiettivo annuale di produzione.

Durante la visita, è emerso che tutto, dai sacchetti di plastica intrecciata ai carretti della frutta, può essere riciclato. Tuttavia, sono stati riscontrati problemi, come una valvola difettosa, che hanno temporaneamente fermato la produzione.

Progressi e sfide nel riciclo della plastica

PureCycle sostiene di ridurre le emissioni di anidride carbonica con il polipropilene riciclato, confrontandole con quelle del polipropilene vergine. Aziende come Nestlé, L’Oréal e Procter & Gamble rimangono ottimiste sulle tecnologie di riciclo.

Nestlé ha recentemente investito in un’azienda britannica per migliorare la separazione del polipropilene dagli altri rifiuti di plastica, come parte del loro impegno per ridurre i rifiuti di imballaggio.

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