Sarebbero state falsificate cartelle cliniche all’ospedale di Argenta, in episodi collegati all’infermiere Matteo Nocera, arrestato lo scorso luglio con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato e maltrattamenti.Due medici risultano ora indagati dalla Procura di Ferrara per falso, nell’ambito di un’inchiesta nata a seguito delle segnalazioni di decessi sospetti nel reparto di lungodegenza. Contestata, inoltre, anche l’interruzione di pubblico servizio: secondo l’accusa, l’infermiere avrebbe abbandonato il reparto durante il turno per prestare cure, a domicilio, alla madre di uno dei medici.Nocera è in carcere con l’accusa di aver somministrato, senza alcuna finalità terapeutica, un farmaco miorilassante, l’Esmeron, a un paziente di 83 anni, deceduto il 5 settembre 2024. La sostanza, utilizzata normalmente in anestesia generale e da associare a ventilazione artificiale, risulta letale in assenza di respirazione assistita. L’inchiesta, coordinata dalla pm Barbara Cavallo con il supporto dei carabinieri del reparto operativo di Ferrara e del Nas di Bologna, era stata avviata dopo due decessi anomali ravvicinati di anziani ricoverati. L’ipotesi di omicidio, al momento, riguarda esclusivamente il paziente 83enne.L’infermiere è inoltre accusato di aver somministrato abitualmente benzodiazepine e sedativi a pazienti anziani senza prescrizione medica, nonché di aver provocato lesioni a un ricoverato con un’incisione praticata con un bisturi, senza anestesia, a settembre 2024.Le indagini si sono successivamente estese ai due medici, sospettati di aver falsificato documenti clinici relativi a episodi di maltrattamenti, non collegati al decesso dell’83enne. In un caso, un paziente sedato dall’infermiere sarebbe stato indicato in cartella come “assopito” senza menzione della reale causa, con l’aggiunta successiva di una prescrizione retrodatata.L’indagato è difeso dall’avvocato Lorenzo Valgimigli, mentre le famiglie delle presunte vittime sono assistite dalla società di risarcimento danni Giesse.
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