cosa significa questo per le future pandemie?

2 settimane ago

La nuova classificazione dell’OMS

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha rivisto la classificazione degli agenti patogeni trasmissibili per via aerea, come la SARS-CoV-2, dopo critiche riguardo alla sua lentezza nel riconoscerne la trasmissione durante la pandemia di COVID-19.

Il nuovo approccio sulla trasmissione

I virologi riconoscono ora che la SARS-CoV-2 si diffonde principalmente tramite particelle inalabili che restano in sospensione nell’aria per ore, un concetto prima definito come trasmissione tramite aerosol. Questa nuova visione mira a fornire chiarezza per affrontare eventuali futuri eventi pandemici.

La ritrosia dell’OMS e le critiche

Pur avendo riconosciuto solo nel 2020 la trasmissione aerea del COVID-19, l’OMS ha tardato ad aggiornare i protocolli ufficiali, focalizzandosi inizialmente su misure come pulizia delle superfici e distanziamento sociale anziché sull’utilizzo delle mascherine e sull’aerazione.

Implicazioni sulla salute pubblica

Ricercatori affermano che il riconoscimento precoce della trasmissione aerea da parte dell’OMS avrebbe potuto salvare vite umane, evidenziando prove che suggerivano questa modalità di diffusione ben prima del riconoscimento ufficiale.

Il rapporto tecnico dell’OMS

Per chiarire le diverse modalità di trasmissione, l’OMS ha pubblicato un rapporto tecnico che propone il termine “particelle respiratorie infettive” anziché distinguere tra goccioline e aerosol, semplificando la categorizzazione degli agenti patogeni aerei.

Nuova terminologia e descrizione

Il rapporto definisce le particelle aeree infettive senza categorizzarle come agenti presenti nell’aria, utilizzando invece il termine generico “attraverso l’aria” per descrivere le modalità di trasmissione. Questo concetto è suddiviso in “trasmissione aerea/inalazione” e “deposizione diretta” per comprendere meglio come avviene la diffusione.

Classificazione della trasmissione aerea

La classificazione della trasmissione aerea del COVID-19 ha suscitato opinioni contrastanti tra gli scienziati. Alcuni ritengono che eliminare la distinzione tra aerosol e goccioline sia un passo positivo.

Parere degli esperti

Lidia Morawska, scienziata dell’aerosol, ritiene non scientifica questa divisione e sostiene che la recente classificazione sia un’evoluzione positiva.

Chiarimento del termine

In merito alla classificazione “attraverso l’aria”, alcuni esperti come Linsey Marr preferirebbero utilizzare il termine “trasmissione aerea” per una maggiore chiarezza e comprensione del concetto.

Punto di vista dell’OMS

Il capo dell’OMS, Jeremy Farrar, spiega che la scelta del termine “attraverso l’aria” mira a includere sia la trasmissione inalatoria che la deposizione diretta, evitando la dicotomia tra aerosol e goccioline.

Dibattito scientifico sul termine

Opinione di Julian Tang

Julian Tang, virologo clinico, fa notare che c’è stata una discussione accesa sulla terminologia da adottare. Alcuni scienziati preferirebbero evitare termini “spaventosi” come “dispersi nell’aria” per non generare panico.

Prospettiva di Farrar

Jeremy Farrar non exclude l’utilizzo del termine “in volo” e enfatizza che la terminologia è ancora in fase di definizione e perfezionamento.

Critiche di Morawska

Morawska ritiene che la distinzione tra deposizione aerea e diretta sia fuorviante e potenzialmente confusa per il pubblico.

Preferenza di Li

Yuguo Li preferirebbe utilizzare il termine “in volo”, ma sottolinea l’importanza di come il concetto venga applicato nella pratica, indipendentemente dalla terminologia adottata.

Un nuovo documento sulla trasmissione del COVID-19

Un recente documento redatto da esperti di sanità pubblica e medici fornisce importanti linee guida sulla futura gestione delle pandemie, concentrandosi sulla trasmissione del virus.

Prevenzione futura e risposta alle pandemie

Secondo Tang, il prossimo agente patogeno potenzialmente pandemico sarà probabilmente un virus respiratorio. La chiarezza di questo documento consentirà ai professionisti della sanità di adottare misure preventive in anticipo, come l’uso delle mascherine e la corretta ventilazione, basandosi su un solido precedente.

Considerazioni importanti sulle misure da adottare

Il documento sottolinea l’importanza di considerare sia il rischio di contagio che la disponibilità di risorse, specialmente nei paesi a basso o medio reddito. Questo approccio mira a ottimizzare le risposte alle pandemie, considerando la gravità della malattia e le limitazioni delle risorse sanitarie.

Salvare vite umane nelle pandemie future

Secondo Farrar, definire con precisione le strategie per affrontare la trasmissione del virus potrebbe essere cruciale per salvare vite umane durante le future pandemie. L’obiettivo è passare dalla mera base conoscitiva alla comprensione degli interventi non farmacologici efficaci.

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