Gli esseri umani e la luce ultravioletta
La luce ultravioletta è invisibile per molti esseri umani, ma può essere percepita da molti animali, facendo sorgere la domanda: gli umani possono vederla?
La percezione della luce ultravioletta
Le lunghezze d’onda ultraviolette possono essere viste dalle persone in base all’età e alla presenza di lenti con filtro UV. I coni blu nell’occhio umano possono rilevare parte della luce UV, ma il cristallino la filtra evitando che raggiunga i coni.
Il ruolo del cristallino
Nonostante il cristallino filtri la maggior parte della luce UV per proteggere gli occhi, potrebbe causare danni e aumentare il rischio di cancro negli occhi. Uno studio ha dimostrato che i giovani possono percepire la luce UV fino a una certa età.
Capacità visiva nel tempo
Una ricerca condotta con studenti universitari ha rivelato che potevano percepire la luce ultravioletta a 315 nanometri, ma questa capacità diminuiva intorno ai 30 anni. Ciò suggerisce che l’invecchiamento influisca sulla percezione delle diverse lunghezze d’onda.
La luce ultravioletta: oltre lo spettro visibile
Alcune persone riescono a percepire la luce ultravioletta, al di là dello spettro visibile. In passato, alcuni interventi chirurgici alla cataratta permettevano di vedere la luce UV. Questi individui descrivono questa luce come blu o viola pallidi.
Il caso di Claude Monet e la luce UV
Claude Monet, dopo un intervento alla cataratta, riuscì a percepire sfumature blu e viola nelle sue opere, come dimostrato nei suoi dipinti delle ninfee. Le persone nate senza lenti possono percepire la luce UV in modo simile.
Animali e luce ultravioletta
Nel mondo animale, molti mammiferi come cani, gatti e renne possono vedere la luce ultravioletta. Invertebrati, pesci, uccelli, rettili e anfibi dispongono spesso di coni specifici e lenti per percepire questa lunghezza d’onda.
Utilità della visione ultravioletta negli animali
Gli animali che riescono a percepire la luce UV possono migliorare il contrasto per individuare oggetti cruciali nell’ambiente circostante. Questa capacità è particolarmente utile per predatori marini che la utilizzano per cacciare prede come il plancton e le larve dei pesci.
Tommaso Cronin: la ricerca sull’ecologia visiva
Tommaso Cronin è un biologo che si occupa dello studio dell’ecologia visiva presso l’Università del Maryland, nella contea di Baltimora. Uno dei suoi interessi riguarda il modo in cui gli insetti utilizzano la visione per percepire pattern sui fiori.
Utilizzo della luce UV polarizzata
Alcuni insetti usano la luce UV polarizzata nel cielo per aiutarli nella navigazione. Questo fenomeno è oggetto di studio per comprendere meglio il comportamento di determinate specie e la relazione con l’ambiente circostante.
Comunicazione negli uccelli tramite il piumaggio
Interessante è anche il meccanismo di comunicazione tra uccelli attraverso il piumaggio nei colori della gamma UV. Questa peculiarità si lega alla capacità di individuare bacche mature e segnalare informazioni utili al gruppo.
Studio sulla visione umana
Uno studio del 2003 pubblicato sulla rivista PNAS evidenzia l’evoluzione della visione umana. Cronin ipotizza che nel corso dell’evoluzione umana, il fotorecettore si sia spostato dalle lunghezze d’onda ultraviolette a quelle viola, probabilmente per garantire una migliore protezione e percezione visiva.