venerdì 17 Maggio 2024

Gli “ingorghi” dei buchi neri stanno costringendo i mostri cosmici a scontrarsi, secondo un nuovo studio

3 settimane ago

Gli “ingorghi” cosmici nei buchi neri: una nuova scoperta

Uno studio recente suggerisce che le collisioni tra buchi neri sono causate da “ingorghi” cosmici, simili a quelli del traffico terrestre durante l’ora di punta. Queste intersezioni cosmiche sembrano inevitabili e potrebbero influenzare la formazione di buchi neri più grandi.

Mostri cosmici nei cuori delle galassie

Nei nuclei delle galassie giganti risiedono buchi neri supermassicci, enormi entità che influenzano il comportamento delle stelle, dei dischi di materia e persino di altri buchi neri di massa stellare più piccoli. Questi vortici di gravità sembrano essere responsabili degli “ingorghi” cosmici che possono portare alla fusione dei buchi neri stessi.

Il processo di formazione dei buchi neri

L’interazione gravitazionale dei buchi neri supermassicci può generare collisioni tra buchi neri di massa stellare, creando strutture più grandi nel tempo. Questo meccanismo favorisce la crescita dei buchi neri nella galassia, portando alla formazione di buchi neri sempre più massicci nel corso del tempo.

Le dinamiche dei dischi di accrescimento

I buchi neri supermassicci, circondati da dischi di accrescimento di gas e polvere, generano regioni luminose chiamate Nuclei Galattici Attivi (AGN). Questi dischi alimentano gradualmente i buchi neri, contribuendo alla formazione di nuove strutture come “trappole migratorie” dove possono verificarsi collisioni tra buchi neri di massa stellare.

Scoperte della Monash University

Uno studio condotto da scienziati della Monash University ha analizzato le dinamiche dei buchi neri nei dischi di accrescimento, rivelando come le interazioni con il gas circostante possano favorire la formazione di “trappole migratorie” dove le collisioni tra buchi neri diventano più probabili.

Un’analisi innovativa sull’interazione dei buchi neri nel cosmo

Il ricercatore Evgeni Grishin della Scuola di Fisica e Astronomia della Monash University ha introdotto un’affascinante analogia tra le fusioni dei buchi neri nel cosmo e gli ingorghi stradali. Le trappole migratorie dei buchi neri stellari attorno a quelli supermassicci sono stati paragonati a incroci senza semafori.

Grishin ha sottolineato l’importanza degli effetti termici nel determinare la posizione e la stabilità di tali trappole migratorie, evidenziando l’influenza di tali fattori sulle fusioni tra buchi neri. In particolare, sono state escluse le galassie attive ad alta luminosità da questo fenomeno.

Implicazioni cruciali per l’astronomia delle onde gravitazionali

I risultati della ricerca non solo forniscono una migliore comprensione delle fusioni tra buchi neri di diverse masse, ma potrebbero anche contribuire significativamente allo studio delle onde gravitazionali. Le fusioni creano infatti “increspature” nello spaziotempo, che rappresentano un campo di indagine fondamentale per l’astronomia moderna.

Grishin si è detto entusiasta dei risultati, sottolineando il progresso nella comprensione delle fusioni dei buchi neri nei nuclei galattici. Questo studio apre la strada a una promettente evoluzione dell’astronomia delle onde gravitazionali e della ricerca sui nuclei galattici attivi.

Scoperte rivelano ancora molte incognite nell’ambito della fisica dei buchi neri

Nonostante i significativi progressi, resta ancora molto da scoprire sulla fisica dei buchi neri e sulle interazioni con l’ambiente circostante. La ricerca del team è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista “Avvisi mensili della Royal Astronomical Society”, evidenziando il valore e l’originalità di questo lavoro.

Articolo tratto da Space.com

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