Gli Stati Uniti sono in ritardo rispetto ad altri paesi nella cura dell’epatite C

2 settimane ago

Gli sforzi mondiali per combattere l’epatite C

Da quando Gilead ha lanciato un trattamento rivoluzionario per l’epatite C, diversi paesi si stanno impegnando per eradicare la malattia. Paesi come Egitto, Canada e Australia sono sulla buona strada per eliminare l’epatite C entro il decennio, grazie a campagne nazionali di screening e trattamento.

Situazione negli Stati Uniti

Gli Stati Uniti stanno rimanendo indietro nel combattere l’epatite C nonostante l’arsenale di farmaci disponibili. Molti americani infetti non sono consapevoli della propria condizione, anche se l’epatite C può causare gravi danni al fegato nel tempo.

Difficoltà di accesso alle cure

Anche se esistono cure efficaci, molti a rischio negli Stati Uniti, come i carcerati o i senza fissa dimora, faticano ad ottenere accesso ai trattamenti a causa delle complessità del sistema sanitario.

L’importanza dell’educazione e dell’accesso alle cure

Secondo i dati dei Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, solo una percentuale relativamente bassa di persone infette negli Stati Uniti è stata curata. È fondamentale migliorare l’educazione sulla malattia e garantire un accesso equo alle cure per ridurre il suo impatto.

Impegno del governo e delle istituzioni

L’iniziativa del presidente Biden per eliminare l’epatite C negli Stati Uniti richiede un investimento significativo, ma potrebbe essere cruciale nel migliorare l’accesso alle cure e salvare vite umane. L’esperienza personale del dottor Collins ha contribuito a motivare questo impegno a livello nazionale.

La situazione del trattamento dell’epatite C negli Stati Uniti

Il trattamento dell’epatite C negli Stati Uniti ha subito contraccolpi durante la pandemia, con un calo dei trattamenti statali, non in aumento come sperato. La Louisiana ha curato solo la metà delle persone previste entro la scadenza del contratto quinquennale.

La necessità di interventi più ampi

Secondo il dottor Collins, un accordo nazionale per l’acquisto di farmaci non sarà sufficiente a invertire la tendenza. È fondamentale investire nella sensibilizzazione, formazione medica e promozione del trattamento in centri sanitari, carceri e programmi di recupero.

Le critiche alla proposta della Casa Bianca

Carl Schmid dell’HIV and Hepatitis Policy Institute ha espresso preoccupazione per una eccessiva focalizzazione sui prezzi dei farmaci. Ha sottolineato l’importanza di finanziamenti per la sensibilizzazione, i test e l’accesso ai fornitori di cura.

Il caso positivo del New Mexico

Il New Mexico è stato elogiato per i suoi sforzi nel collegare le popolazioni difficili da raggiungere con il trattamento dell’epatite C, senza un forte supporto federale. Strategie mirate sono necessarie per debellare la malattia entro la fine del decennio.

Le sfide pratiche sul campo

Un ostacolo nell’eliminare l’epatite C è l’accesso limitato ai specialisti. La mancanza di copertura assicurativa e di stabilità economica impedisce ai pazienti di seguire le cure necessarie. Le visite di follow-up e i costi aggiuntivi sono ulteriori ostacoli al trattamento.

Il programma ECHO: connettere medici di base e specialisti

La signora Haase partecipa a una videoconferenza ECHO dove esperti consigliano test e cure. Il programma collega medici di base con specialisti, permettendo un trattamento efficace per l’epatite C a migliaia di pazienti.

La lotta contro l’epatite C dietro le sbarre

Le carceri statali degli USA hanno una grande prevalenza di infezioni da epatite C. Nel New Mexico, la carenza di fondi ha impedito il trattamento adeguato, ma nel 2018 sono stati stanziati 22 milioni di dollari per assistere i detenuti affetti.

I detenuti sono stati coinvolti nel convincere i colleghi a farsi curare. Grazie al Progetto di educazione tra pari, più di 800 detenuti sono stati formati per sensibilizzare sull’importanza della prevenzione e della cura delle infezioni.

Un cambiamento positivo nel sistema penitenziario

Nel 2020 è stato un punto di svolta: i fondi statali hanno permesso il trattamento di migliaia di detenuti affetti da epatite C. Il coinvolgimento attivo dei detenuti ha contribuito a migliorare il rapporto con gli operatori sanitari e la consapevolezza sull’importanza delle cure.

La sfida dell’epatite C: un problema in crescita

Un aumento significativo nel numero di persone carcerate che ricevono cure per l’epatite C è stato registrato tra il 2020 e il 2022, con oltre 600 casi trattati. Lo stato del New Mexico ha stanziato 27 milioni di dollari per sostenere tali sforzi.

Focus sui gruppi a rischio

Due terzi dei nuovi contagiati da epatite C hanno avuto precedenti di uso di droghe endovenose, secondo il CDC. Nel New Mexico, la dipendenza da oppiacei è diffusa, e i programmi di riduzione del danno sono ben integrati nel sistema sanitario statale.

Approcci innovativi alla cura

Una clinica sanitaria pubblica ha avviato con successo il trattamento per l’epatite C, combinandolo con altre cure come lo scambio di siringhe e la prescrizione di buprenorfina per l’abuso di oppioidi. I cambiamenti nelle modalità di assunzione di droghe hanno contribuito a una lieve diminuzione delle infezioni.

Sfide e prospettive future

Obiettivo: guarire e monitorare il progresso

Pur stando gli sforzi messi in atto, manca un sistema di monitoraggio preciso dei pazienti guariti. Nel 2022, solo poco più di 2.200 persone sono state curate, ben al di sotto delle 4.000 stimate necessarie. Rendere accessibile il trattamento rimane una sfida.

Innovazioni e progetti legislativi

Test rapidi, approvati in alcuni paesi, potrebbero semplificare la diagnosi e l’avvio della terapia in una sola visita. Tuttavia, l’approvazione di nuove iniziative e finanziamenti resta un punto critico, con incertezze politiche in vista delle prossime elezioni di novembre e valutazioni sull’impatto economico del National Bureau of Economic Research.

Benefici a lungo termine e opportunità

Secondo il dottor Collins, l’iniziativa potrebbe prevenire migliaia di morti e risparmiare miliardi di dollari in costi medici nel prossimo decennio. Nonostante possibili esitazioni sui costi a breve termine, l’approvazione di tale programma potrebbe portare a un effetto positivo sul deficit a lungo termine.

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