News NoshIl mito del latte rosa dell’ippopotamo
Da anni circola in rete la voce che il latte dell’ippopotamo sia rosa, ma è davvero così? National Geographic ha affrontato l’argomento smentendo questa credenza diffusa.
Il colore reale del latte di ippopotamo
Contrariamente alla credenza popolare, il latte dell’ippopotamo è bianco o crema, come quello di altri mammiferi. Non esiste alcuna prova che supporti l’idea del latte rosa.
La verità sul “sudore” dell’ippopotamo
Il cosiddetto “sudore” degli ippopotami non è sudore né sangue, ma una secrezione cutanea che contiene composti antibiotici e antimicrobici. Questa sostanza svolge un ruolo fondamentale nella protezione della pelle degli animali.
Benefici del “sudore” dell’ippopotamo
Questa secrezione idrata la pelle, aiuta a mantenere gli animali freschi e li protegge da batteri dannosi. Gli ippopotami, essendo anfibi, passano molto tempo in acque fangose, quindi questa sostanza riduce il rischio di infezioni.
Recupero rapido da graffi e tagli
Nonostante gli ippopotami abbiano frequenti graffi e tagli sulla pelle, sembrano guarire rapidamente, anche dopo essersi immersi nel fango. La presenza di composti antibiotici nel “sudore” potrebbe spiegare questa capacità di guarire in modo efficiente.
Il mistero del sudore rosso degli ippopotami
Una strana caratteristica legata agli ippopotami riguarda la colorazione del loro sudore. Anche se inizialmente è incolore come il sudore umano, esso diventa rosso, rosa o arancione poi diventa marrone per effetto dell’esposizione al sole.
Un curioso dettaglio sul latte rosa
Questo particolare potrebbe avere conseguenze anche sul latte degli ippopotami durante l’allattamento dei cuccioli. Mescolandosi con la secrezione, potrebbe conferire al latte una tonalità rosa, secondo quanto spiegato da esperti come Barbara Enrico, curatore della nutrizione presso lo zoo di Cincinnati.
Se il latte assume una tonalità rosa, potrebbe indicare un problema di salute legato al sangue degli ippopotami, sottolinea Enrico. Questo fenomeno non è normale e potrebbe essere un segnale di allarme da non sottovalutare nelle popolazioni di questi animali.
