mercoledì 01 Maggio 2024

anche questo cugino dorato del grafene ha lo spessore di un atomo

2 settimane ago

Il goldene: un nuovo materiale rivoluzionario

Il goldene è una sottile foglia d’oro spessa solo un atomo, un materiale recentemente sintetizzato dai ricercatori. Questo nuovo materiale potrebbe essere utilizzato in applicazioni come il rilevamento e la catalisi, grazie alla sua capacità di catturare la luce in modi innovativi.

Goldene: un parente dorato del grafene

Goldene è il cugino dorato del grafene, un materiale noto per la sua struttura sottile come un atomo composta di carbonio. La produzione di fogli di metalli 2D come il goldene è stata una sfida a causa della tendenza degli atomi a formare nanoparticelle anziché fogli sottili.

I risultati della ricerca

I ricercatori del team di Linköping sostengono di aver prodotto il primo metallo 2D indipendente con il goldene. Questo materiale potrebbe essere prodotto su larga scala grazie a un semplice metodo chimico. Il lavoro è stato pubblicato su Sintesi della natura il 16 aprile.

Un importante passo avanti nella scienza dei materiali

Ricercatori come Stephanie Reich lodano l’importanza di trasformare metalli tradizionali in monostrati 2D ordinati come il goldene. Questo rappresenta un passo significativo nella ricerca di materiali avanzati e funzionali.

Metodo di produzione del goldene

Per creare il goldene, i ricercatori di Linköping hanno utilizzato un processo che coinvolge monostrati atomici di silicio e carburo di titanio. Aggiungendo l’oro su questa struttura, sono riusciti a ottenere fogli di goldene larghi fino a 100 nanometri, estremamente sottili e innovativi.

Fonte: adattato dal rif. 1.

Un metodo di incisione centenario

Per estrarre i fogli di goldene, è stato utilizzato un antico metodo giapponese che coinvolge una soluzione di ferricianuro di potassio, il reagente di Murukami. Questo processo ha permesso di ottenere fogli sottili di goldene con uno spessore pari a un solo atomo.

Il potenziale rivoluzionario del goldene in chimica

I ricercatori hanno introdotto molecole di tensioattivi per creare una barriera protettiva tra il goldene e il liquido circostante, impedendo così ai fogli di aderire tra loro.

Il team di Linköping ipotizza che il goldene potrebbe avere applicazioni in ambiti dove le nanoparticelle d’oro sono già promettenti. Questo materiale può generare onde nei elettroni di superficie di una nanoparticella d’oro, canalizzando e concentrandone l’energia. Questa reattività alla luce è sfruttata nei fotocatalizzatori d’oro per la produzione di idrogeno.

Prospettive e sfide future

Graham Hutchings, chimico dell’Università di Cardiff, riconosce l’interesse della ricerca sul goldene, ma sottolinea il rischio di contaminazione con ferro nel reagente di Murukami, che potrebbe limitarne l’utilità come catalizzatore.

I ricercatori di Linköping stanno lavorando per migliorare i metodi di filtraggio del goldene e per ottenere scaglie di dimensioni maggiori. Stanno inoltre esplorando la possibilità di usare il loro metodo per produrre monostrati di altri metalli catalitici come iridio, platino e palladio.

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