La “biosfera” nascosta di microbi estremi scoperta a 13 piedi sotto il deserto di Atacama è la più profonda trovata lì fino ad oggi

1 settimana ago

Una biosfera microbica scoperta nel deserto di Atacama

Una ricca “biosfera” microbica è stata scoperta sepolta a 4 metri sotto la superficie del deserto di Atacama, in Cile. Questa scoperta potrebbe aprire la strada alla ricerca della vita su Marte.

Profondità senza precedenti

Fino ad ora, la vita microbica era stata registrata solo fino a una profondità di 80 centimetri nel deserto di Atacama. Tuttavia, questa nuova biosfera scoperta nella Yungay Valley è completamente isolata dalla superficie, secondo i ricercatori.

Studio dettagliato

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica PNAS, la comunità microbica appena scoperta abita terreni compresi tra 2 metri e 13 piedi di profondità. È dominata dagli Actinobacteria, un gruppo di batteri presenti in ambienti estremi come l’Artico e sorgenti termali.

Scoperte significative

La vita microbica negli strati sedimentari profondi è ancora poco conosciuta. Gli Actinobacteria vivono tra i 2 e i 5 cm di profondità, mentre più in profondità sono stati trovati batteri resistenti ad alte concentrazioni di sale e senza bisogno di ossigeno.

Le peculiarità del deserto di Atacama

Il deserto di Atacama, uno dei più aridi e caldi al mondo, riceve un’enorme quantità di sole. Mentre pochi animali riescono a sopravvivere lì, alcuni batteri prosperano grazie ai terreni salati e ricchi di minerali.

La scoperta della vita microbica nel deserto di Atacama

Un team di ricercatori ha esplorato il deserto di Atacama, prelevando campioni di terreno da diverse profondità per studiare la presenza di cellule microbiche viventi. Questa innovativa ricerca ha permesso di separare il DNA intracellulare da quello extracellulare, migliorando la comprensione della diversità microbica in ambienti estremi.

Una zona di transizione sorprendente

I risultati hanno rivelato che i batteri erano abbondanti nelle prime profondità del terreno ma praticamente assenti tra i 2,6 e i 6,6 piedi, a causa delle elevate concentrazioni di sale. Tuttavia, a profondità inferiori è emersa una “zona di transizione” verso una comunità microbica stabile, correlata al passaggio da terreni di playa a depositi fluviali antichi.

Ipotesi sulla sopravvivenza microbica

Gli attinobatteri, colonizzatori dei depositi fluviali circa 19.000 anni fa, potrebbero aver trovato un modo per sopravvivere in profondità estrarre l’acqua dal gesso. Tale reazione, reversibile alle alte temperature, potrebbe rilasciare acqua nel suolo di Atacama, offrendo un’insight interessante sulla vita nel deserto.

Atacama come analogo di Marte

Il deserto di Atacama, con le sue condizioni estreme, è spesso studiato come analogo di Marte. La presenza di vita microbica nei suoli può fornire importanti spunti per esplorare la possibilità di vita sul Pianeta Rosso. La scoperta potrebbe dunque avere implicazioni significative anche per la ricerca spaziale.

Un’integrazione fondamentale nella conoscenza della vita microbica ad Atacama

La ricerca rappresenta un passo avanti significativo nello studio della vita microbica nel deserto di Atacama. Oltre a rafforzare la nostra comprensione della diversità biologica in ambienti estremi, potrebbe contribuire alla ricerca di evidenze di vita su Marte, aprendo nuove prospettive sulla possibilità di forme di vita extraterrestri.

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