L’influenza aviaria colpisce un terzo lavoratore agricolo negli Stati Uniti
Un terzo lavoratore agricolo negli Stati Uniti è stato confermato infetto da influenza aviaria, generando preoccupazione per un’epidemia tra i bovini da latte, rilevata per la prima volta a marzo.
Il lavoratore è il primo in questa epidemia a presentare sintomi respiratori, come tosse, mal di gola e lacrimazione, che possono aumentare la trasmissione a terzi, hanno dichiarato funzionari federali giovedì.
Le altre due persone coinvolte presentavano gravi infezioni agli occhi, probabilmente dovute all’esposizione al latte contaminato.
Tutti e tre gli individui erano stati direttamente a contatto con le mucche da latte e nessuno di loro ha ancora diffuso il virus ad altre persone, secondo il dottor Nirav Shah, vicedirettore dei Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie.
Il rischio di trasmissione tra persone rimane basso
Il virus H5N1 sembra non aver acquisito la capacità di trasmettersi tra le persone, mantenendo così bassa la minaccia per il pubblico in generale, ha spiegato il dottor Shah.
Nonostante questo nuovo caso, il livello di rischio per il pubblico secondo il CDC non è cambiato. È necessario rimanere vigili senza creare allarmismi, ha aggiunto il dottor Shah.
Proteggere la salute dei lavoratori agricoli è la massima priorità
Pur rimanendo basso il rischio per il pubblico, il caso sottolinea i pericoli attuali per i lavoratori agricoli, sottolinea il dottor Shah, evidenziando la necessità di proteggere la loro salute come priorità assoluta.
Questo è il secondo caso nel Michigan, ma l’individuo coinvolto lavorava in una diversa azienda agricola rispetto a quella precedente. Tutti e tre i contagiati sono stati trattati con l’antivirale oseltamivir, noto anche come Tamiflu, hanno confermato i funzionari.
Richiesta di maggiore trasparenza e condivisione di dati
L’assenza di dettagli sulla situazione delude alcuni esperti, che evidenziano la necessità di maggiore trasparenza e condivisione dei dati, come sottolineato da Rick Bright, CEO di Bright Global Health.
Il ritardo nel condividere i dati sulla sequenza del virus potrebbe essere problematico, avverte Bright, poiché tale mancanza potrebbe favorire lo scoppio di pandemie.
Studio approfondito e monitoraggio costante necessari
Il caso di influenza aviaria tra i lavoratori agricoli non sorprende gli esperti, considerando la stretta interazione con i bovini da latte. È indispensabile approfondire come il virus si sia trasferito e se abbia evoluto la capacità di infettare più facilmente le persone, sottolinea la ricercatrice Angela Rasmussen.
L’analisi genetica del virus che ha colpito il lavoratore sarà cruciale per comprendere le dinamiche della diffusione e l’eventuale evoluzione del virus stesso.
Situazione critica all’Emory University di Atlanta
Un virologo all’Emory University di Atlanta ha dichiarato che ogni volta che il virus si replica in una persona, c’è il rischio che possa adattarsi agli esseri umani. Circa 350 persone sono monitorate per possibile esposizione, di cui 220 solo nel Michigan.
Misure urgenti del Dipartimento dell’Agricoltura
Il Dipartimento dell’Agricoltura ha stanziato 824 milioni di dollari per individuare rapidamente casi di infezione nel pollame e nel bestiame. È stato avviato un programma volontario per testare il latte, consentendo ai produttori di trasportare mandrie esenti da virus attraverso i confini statali.
Scoperte nei campioni di carne bovina
Il virus è stato trovato in uno su 109 campioni di carne bovina analizzati dai ricercatori federali. Le autorità stanno monitorando da vicino la situazione e valutando ulteriori azioni per proteggere lavoratori agricoli e il pubblico.
Appello per la distribuzione dei vaccini
Gli esperti ritengono che i vaccini dovrebbero essere distribuiti ai veterinari e ai lavoratori delle aziende lattiero-casearie per proteggere la popolazione. Il dottor Lakdawala sottolinea l’importanza di ridurre le infezioni umane con urgenza.