Un “alfabeto” nel canto delle balene
Da quando è stato scoperto il canto delle balene, gli scienziati si sono impegnati nella comprensione di questo linguaggio. Si chiedono se le balene comunicano come le api danzanti o se esprimono concetti più complessi simili al linguaggio umano.
Nel 2020, un team di biologi marini e informatici ha analizzato i canti dei capodogli, rivelando un alfabeto fonetico molto più ampio di quanto precedentemente noto. Questo “alfabeto” comprende una varietà di suoni che potrebbero essere alla base di una forma di comunicazione ancora non del tutto compresa.
Capodogli e il loro “alfabeto fonetico”
I capodogli, diversamente dalle megattere, producono clic simili al codice Morse. Questi clic, noti come “code”, variano da tre a quaranta impulsi e vengono emessi mentre le balene nuotano insieme, suggerendo una forma di comunicazione tra di loro.
Il dottor Gero e il suo team hanno identificato tipi distinti di code, come ad esempio il tipo “1+1+3”, caratterizzato da due clic seguiti da una pausa e tre clic successivi in rapida sequenza.
Progetto CETI: decifrare il canto delle balene
Con il supporto di filantropi, è stato avviato il “Progetto CETI” (Cetacean Translation Initiative) per decodificare il canto delle balene attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale e degli avanzamenti informatici. Questo progetto punta a svelare nuovi aspetti della comunicazione dei cetacei.
Pratyusha Sharma, studentessa laureata in informatica al MIT, ha rivalutato i dati raccolti a Dominica e ha notato la complessità nella visualizzazione delle informazioni. Con il suo contributo, si spera di ottenere una comprensione più profonda del linguaggio delle balene.
Una nuova prospettiva sui canti delle balene
La signora Sharma ha sviluppato un innovativo sistema di visualizzazione per analizzare i canti dei capodogli, rivelando dettagli precedentemente trascurati. Ha individuato un fenomeno chiamato “rubato” nei ritmi dei capodogli.
Rubato: un nuovo concetto nel mondo dei cetacei
Il rubato, osservato dalla signora Sharma, mostra come le balene possano manipolare il tempo tra i clic delle loro code, creando variazioni significative nei loro canti. Questo fenomeno potrebbe svolgere un ruolo cruciale nella comunicazione interbaleniera.
Ulteriori scoperte tramite le nuove analisi
Le nuove visualizzazioni dei canti hanno anche rivelato comportamenti fino ad ora sconosciuti, come l’ornamentazione, ossia l’aggiunta di clic aggiuntivi alla fine di una coda. Questi dettagli svelano una complessità notevole nei canti dei capodogli.
Gli studiosi hanno individuato 156 pattern distinti nei canti delle balene, ognuno con variazioni uniche di tempo, ritmo, rubato e ornamenti. Questa diversità ricorda il modo in cui gli esseri umani combinano i suoni per formare parole significative.
Il linguaggio segreto delle balene
Alcuni esperti vedono l’alfabeto delle balene come un passo avanti significativo nella comprensione dei loro canti. Tuttavia, c’è chi sottolinea che i canti potrebbero avere più somiglianze con la musica che con il linguaggio, utilizzati per consolidare legami sociali tra i cetacei.
Il futuro del Progetto Canti delle Balene
Il dottor Jacob Andreas, del MIT, entusiasta dei progressi compiuti, afferma che l’alfabeto potrebbe aprire la strada a una più profonda esplorazione del mondo dei canti delle balene. Si pone l’ambizioso obiettivo di decodificarne il significato nascosto.
Scoprire il significato del canto delle balene
Uno studio condotto dal CETI cerca di comprendere appieno il linguaggio delle balene attraverso l’analisi del loro canto.
La ricerca nel mare dei Caraibi
Gli scienziati stanno registrando i suoni dell’oceano 24 ore su 24, cercando di distinguere il canto dei capodogli dal rumore di fondo utilizzando algoritmi di intelligenza artificiale.
Il ruolo dell’intelligenza artificiale
Il dottor Andreas e il suo team stanno sviluppando programmi simili a ChatGPT per analizzare i canti delle balene e identificare nuove caratteristiche trascurate dai ricercatori.
La prospettiva futura
Si spera che i computer possano un giorno creare nuovi canti di balene, da suonare proprio alle balene stesse, aprendo ad un nuovo linguaggio di comunicazione inter-specie.
Scetticismo e preoccupazioni
Tuttavia, alcuni esperti come il biologo marino Luke Rendell temono che l’approccio basato sull’intelligenza artificiale possa semplificare eccessivamente la complessità del canto delle balene, riducendolo a mero linguaggio anziché forma d’arte.
Articolo redatto da Antonio di Luca e Hang Do Thi Duc
Audio realizzato dal Progetto CETI.