In fossili di corallo, alla ricerca del primo bagliore di bioluminescenza

2 settimane ago

In cerca del misterioso bagliore dei fossili di corallo

La bioluminescenza, ampiamente diffusa negli organismi marini, riveste diverse funzioni vitali come l’attrazione di prede e la difesa dai predatori. Alcuni organismi la usano persino per mimetizzarsi nell’ambiente circostante.

La scoperta dei primi bagliori

Secondo lo zoologo Andrea Quattrini, alcuni Octocorallia, noti come ottocoralli, emettono luce in maniera abbagliante. Questi coralli molli e gorgonie sono tra gli oltre 3.000 antozoi che fanno parte di questa classe.

Una recente ricerca condotta da Quattrini e colleghi ha identificato che la bioluminescenza iniziò ad apparire circa 540 milioni di anni fa, risultando addirittura precedente a quella dei crostacei marini di 267 milioni di anni fa.

Origini ed evoluzione della bioluminescenza

Lo studio si è basato sull’analisi degli alberi evolutivi degli ottocoralli, sui fossili di questi invertebrati e sulla modellizzazione per ricostruire il percorso evolutivo di questa caratteristica luminescente.

Si ritiene che la capacità di emettere luce si sia evoluta attraverso reazioni chimiche tra molecole chiamate luciferina e enzimi come la luciferasi, con la bioluminescenza che si è evoluta ben oltre 100 volte nel corso della storia.

Il fascino della bioluminescenza marina

Daniele De Leo, biologo dell’Università della Florida e dello Smithsonian, è affascinato dal bagliore della bioluminescenza da oltre dieci anni. Il suo interesse è nato durante uno studio sulle conseguenze della fuoriuscita di petrolio della Deepwater Horizon sulle profondità marine.

De Leo ha sottolineato che la bioluminescenza offre agli animali un vantaggio evolutivo significativo in termini di sopravvivenza e adattamento all’ambiente.

Scoperta sorprendente: la bioluminescenza negli ottocoralli

Un recente studio condotto dalla dottoressa Quattrini e la dottoressa Catherine McFadden dell’Harvey Mudd College in California ha analizzato l’origine della bioluminescenza negli ottocoralli.

L’albero della vita degli ottocoralli

Il nuovo studio ha integrato dati fossili per determinare l’origine della bioluminescenza negli ottocoralli e a quali antenati comuni è associata.

I ricercatori hanno utilizzato modelli statistici per risalire nel tempo e calcolare la probabilità di bioluminescenza per gli antenati comuni dell’albero genealogico degli ottocoralli.

L’origine della bioluminescenza: 540 milioni di anni fa

L’analisi ha rivelato che la bioluminescenza ebbe origine circa 540 milioni di anni fa nell’antenato comune degli ottocoralli, all’inizio dell’era Cambriana.

Questo periodo coincide con l’esplosione di nuove e più complesse specie, indicando che la bioluminescenza potrebbe avere avuto un ruolo chiave in questo contesto evolutivo.

L’evoluzione della bioluminescenza come forma di difesa

Secondo vecchie teorie, la bioluminescenza potrebbe essere nata come meccanismo di difesa contro i radicali liberi, molecole dannose contenenti ossigeno.

Questa caratteristica luminosa potrebbe aver contribuito alla sopravvivenza degli organismi marini, facendoli risaltare o allontanando potenziali predatori.

Protezione degli ottocoralli

L’utilizzo di test genetici per valutare la funzionalità dell’enzima luciferasi negli animali potrebbe proteggere gli ottocoralli da minacce come le trivellazioni petrolifere e la pesca intensiva.

Mantenere integre le colonie di ottocoralli è essenziale per preservare questa forma di vita fragile e il loro ruolo negli ecosistemi marini.

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