Il 13 dicembre 2024, Ernesto Maria Ruffini ha annunciato le sue dimissioni dalla carica di Direttore dell’Agenzia delle Entrate, ruolo che ricopriva dal gennaio 2020. In un’intervista al Corriere della Sera, Ruffini ha espresso preoccupazione per la crescente demonizzazione del fisco e per le accuse rivolte ai funzionari pubblici, descritti come “estorsori di un pizzo di Stato” e l’Agenzia delle Entrate paragonata a un “sequestratore”
Nato a Palermo nel 1969, Ruffini si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Avvocato tributarista, ha iniziato la sua carriera presso lo studio Fantozzi & Associati. Nel 2015 è stato nominato Amministratore Delegato di Equitalia, società incaricata della riscossione pubblica. Successivamente, nel 2017, il Governo Gentiloni lo ha designato Direttore dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, incarichi che ha mantenuto fino al 2018. Dopo una breve parentesi nel settore privato, è stato nuovamente nominato Direttore dell’Agenzia nel 2020 dal Governo Conte II
Durante il suo mandato, Ruffini ha promosso la digitalizzazione dei servizi fiscali, introducendo la fatturazione elettronica e ampliando l’uso delle dichiarazioni dei redditi precompilate. Queste iniziative hanno contribuito a un significativo recupero dell’evasione fiscale, con oltre 31 miliardi di euro recuperati nel 2023
Le dimissioni di Ruffini giungono in un contesto di tensioni politiche. Alcuni esponenti del governo, tra cui il Vicepremier Matteo Salvini, hanno criticato l’Agenzia delle Entrate, accusandola di tenere “in ostaggio le famiglie”
Ruffini ha respinto tali accuse, affermando che combattere l’evasione fiscale è un dovere verso i cittadini onesti.
Nonostante le speculazioni su un suo possibile ingresso in politica, Ruffini ha smentito tali voci, dichiarando di voler continuare a servire il bene comune al di sopra delle parti
La sua decisione apre interrogativi sul futuro della lotta all’evasione fiscale in Italia e sulla direzione che prenderà l’Agenzia delle Entrate sotto una nuova leadership. La digitalizzazione e l’efficienza fiscale rimangono temi centrali per il Paese, e la successione di Ruffini sarà cruciale per mantenere i progressi ottenuti negli ultimi anni.
In conclusione, le dimissioni di Ernesto Maria Ruffini rappresentano un momento significativo per l’amministrazione fiscale italiana. La sua eredità di innovazione e rigore nella lotta all’evasione fiscale pone una sfida importante per il suo successore, che dovrà affrontare le medesime criticità in un contesto politico complesso.