martedì 30 Aprile 2024

L’enorme “cuore” bianco di Plutone ha un’origine sorprendentemente violenta, suggerisce un nuovo studio

2 settimane ago

Un’origine sorprendentemente violenta

Nel 2015, la navicella spaziale New Horizons della NASA ha rivelato una sorpresa sulla superficie di Plutone: un cuore bianco che dominava il pianeta nano.

L’origine del cuore di Plutone

Secondo uno studio recente, il cuore di Plutone, conosciuto come Tombaugh Regio, si è formato in seguito a una collisione con una roccia ghiacciata più grande della lunghezza del Kansas.

Simulazioni e scoperte

Utilizzando modelli computerizzati, i ricercatori hanno simulato gli impatti sulla superficie di Plutone. Hanno scoperto che il cuore di Plutone è dovuto a una collisione lenta e precisa, caratteristica delle zone più distanti del sistema solare.

Dettagli dell’evento

Erik Asphaug, coautore dello studio, spiega che nel sistema solare esterno le collisioni sono diverse e richiedono calcoli precisi a causa delle basse velocità e della resistenza del ghiaccio solido.

Metodo di studio

Il team, guidato da Martin Jutzi dell’Università di Berna, ha utilizzato simulazioni idrodinamiche per determinare le dinamiche che hanno portato alla formazione del cuore di Plutone, la Sputnik Planitia.

Una collisione obliqua

Le ricerche suggeriscono che il cuore di Plutone abbia avuto origine da una collisione obliqua, dando forma allungata alla struttura. Questo evento potrebbe risalire all’inizio della storia di Plutone.

Scoperte sulle origini di Plutone

Uno studio rivela che la roccia ghiacciata che ha colpito Plutone aveva un diametro di circa 730 chilometri, senza sciogliere parti del pianeta. Si ipotizza che l’impatto abbia causato l’appiattimento sulla superficie di Plutone, potenzialmente sotto lo strato di ghiaccio di azoto di Sputnik Planitia.

Un corpo massiccio non ancora “digerito”

I ricercatori suggeriscono che sotto lo Sputnik Planitia di Plutone potrebbe ancora esistere il nucleo di un corpo massiccio mai completamente assorbito. Simulazioni indicano che non esista un oceano sotterraneo in quanto la posizione del cuore di Plutone è spiegata dall’impatto che ha scavato il mantello primordiale.

Migrazione del cuore di Plutone

La massa del cuore di Plutone, più leggera rispetto alla superficie esterna, si sarebbe spostata verso il polo nel corso dei millenni. Contrariamente alle ipotesi precedenti, la ricerca suggerisce che non sia necessario un oceano sotterraneo per spiegare questa posizione, poiché l’impatto avrebbe creato un eccesso di massa locale capace di determinare la migrazione verso l’equatore del pianeta nano.

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